PRIMA CAMPANELLA (STONATA)
A scuola senza preside. Emergenza in 24 sedi
La crisi si trascina da anni in provincia di Varese. Sistema strozzato da tanti ricorsi dopo il concorso
«L’elenco è da intendersi come provvisorio e potrebbe essere soggetto a rettifiche anche per effetto di eventuali pronunce giurisdizionali o variazioni relative all’accertamento del diritto a pensione». Il burocratese, linguaggio più duro a morire di qualsiasi cambiamento di governo, è quanto di più scontato nel trasmettere insicurezza perché parla di provvisorietà e di “pronunce giurisdizionali”, ovvero sentenze del Tribunale amministrativo regionale, il famoso Tar che in più di un’occasione ha mandato gambe all’aria graduatorie che si pensava definitive, con strascichi lunghi parecchi mesi.
L’elenco cui si riferisce L’Ufficio scolastico della Lombardia è relativo agli incarichi dirigenziali negli istituti scolastici con “sede libera”, oltre 200 in tutta la Regione di cui 24 nella sola provincia di Varese, oltre ad 8 nel Novarese e 3 nel Verbano Cusio Ossola.
INIZIO DIFFICILE
Ciò significa che altrettante scuole, in larga maggioranza di tipo “comprensivo” (e cioè con materne, elementari, medie inferiori accorpate sotto una sola dirigenza) rischiano di veder avviato l’imminente anno scolastico (per tutti e per legge il primo settembre con l’avvio delle consuete procedure d’ufficio, mentre per le lezioni si dovrà attendere una settimana o più a seconda delle decisioni prese dai singoli istituti, diciamo attorno a giovedì 12) senza presidi oppure con presidi nominati “a reggenza”. Ciò significa che verranno comandati dagli Uffici scolastici per qualche mese oppure per l’intero anno scolastico, in attesa che il concorso in itinere arrivi finalmente a conclusione. In ogni caso, quella che si presenta non è una situazione piacevole e, quel ch’è peggio, ripete per l’ennesima volta situazioni già vissute ma per le quali, evidentemente, non si riescono a trovare soluzioni almeno lungo i tre mesi estivi di sospensione delle lezioni.
L’ELENCO
A farne le spese nel Varesotto troviamo quattro sedi nel capoluogo (i comprensivi Don Rimoldi e Pellico, il Cpa e il liceo Artistico) oltre alle superiori di Castellanza (Facchinetti), Luino (Volontè), Tradate (Curie e Montale) e ai comprensivi di Angera, Castronno, Ferno, Gavirate, Gazzada, Germignaga, Induno Olona, Mesenzana, Porto Ceresio, Solbiate Olona, Vedano Olona e Venegono Superiore, cui si aggiungono il Bertacchi e il De Amicis di Busto Arsizio, il Moro e l’Ignoto Militi di Saronno; per la provincia di Novara, si tratta del Pieri Luigi Nervi e del Cpa1 che si trovano nel capoluogo, il Curioni di Romagnano Sesia, l’Antonelli di Bellinzago, il Del Vergante di Invorio, il Belfanti di Castelletto, il Borgomanero 2 ed il Fermi di Arona; infine, nel Verbanese troviamo il Fogazzaro-Rebora a Stresa, il Bagnolini a Villadossola e il Fratelli Casetti a Crevoladossola.
SGUARDO AL FUTURO
«La durata degli incarichi nominali è da ritenersi presuntiva. Con successiva nota, saranno rese note le modalità di espressione delle preferenze sulle sedi disponibili ai fini del conferimento degli incarichi dirigenziali agli interessati assegnati alla Lombardia»: così si conclude la fredda comunicazione diramata pochi giorni fa dall’Ufficio scolastico regionale. Come dire che “di doman non v’è certezza”, anche per quanto riguarda il futuro della scuola.
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