ROMA
Affitti brevi: rilasciato 34% Cin, Basilicata la più virtuosa
(ANSA) - ROMA, 25 SET - Procede a rilento e a ritmo assai
variabile tra le diverse regioni il processo di richiesta del
Codice Identificativo Nazionale (Cin), un codice con cui tutte
le strutture ricettive turistiche e gli immobili destinati a
locazioni brevi per finalità turistiche devono essere
identificati per la promozione e la pubblicità dell'offerta di
ospitalità. Secondo i dati del ministero del Turismo, ad oggi,
su 500.684 strutture registrate in Italia sono 170.710 i Cin
rilasciati corrispondenti al 34,10% del totale. Una percentuale
ancora bassa, nonostante l'obbligo imminente e le sanzioni
previste, e inoltre la situazione è davvero variegata tra le
regioni e non si parla, come spesso accade, di Nord "virtuoso" e
di Sud più "lento". Anzi la capolista della Cin è la Basilicata
con ben il 59,92% di richieste seguita da Lombardia (43,78%),
Molise (40.09%) e Calabria (36,98%) mentre il fanalino di coda è
il Friuli Venezia Giulia con solo il 13,10% di Cin. Subito
prima, sul fondo classifica anche Valle d'Aosta (25,54%), Marche
e Liguria (28,87%) e Trentino Alto Adige (31,34%). Nei piani
alti e quindi più Cin richiesti e rilasciati invece si trovano
Sardegna (36,90%), Lazio (36,38%) e Campania (35,95%).
Alla luce di questa situazione, Giambattista Scivoletto, founder
di Bed-and-Breakfast.it operatore italiano nel settore delle
piattaforme di viaggio, fa un appello urgente: "È fondamentale
che tutte le strutture ricettive siano informate dell'obbligo di
richiedere il Cin e lo facciano quanto prima. I rischi di non
conformità sono altissimi, e la mancanza del codice potrebbe
comportare gravi perdite economiche e la sospensione dalle
piattaforme di prenotazione online. Invitiamo tutti a non
aspettare l'ultimo momento per adeguarsi a questa normativa
fondamentale". Secondo Bed-and-Breakfast.it anche se le
richieste dovessero raddoppiare o triplicare nei prossimi due
mesi, con l'attuale tasso di adesione, più della metà delle
strutture rischia di non essere in regola entro la scadenza
prevista, con conseguente sospensione dalle piattaforme online.
"Il sito del ministero dovrebbe chiarire che non è possibile
registrare una nuova struttura direttamente nella Banca Dati
Nazionale per ottenere il Cin - spiega ancora Scivoletto - e
attualmente, infatti, proprietari e host devono seguire un
processo in due fasi: prima registrare la struttura nella banca
dati regionale ottenendo un Codice Identificativo Regionale
(Cir), poi richiedere il Cin tramite il portale ministeriale
utilizzando il Cir ottenuto. Una procedura non immediatamente
chiara dalla lettura dell'art. 13-ter del D.L. 145/2023 che può
risultare complessa e rappresentare un ulteriore ostacolo
burocratico, specialmente per i piccoli proprietari o per chi si
affaccia per la prima volta al mercato".
Di seguito la classifica delle regioni con la percentuale di Cin
rilasciati rispetto al numero di strutture registrate:
Basilicata: 59,92%
Lombardia: 43,78%
Molise: 40,09%
Calabria: 36,98%
Sardegna: 36,90%
Lazio: 36,38%
Campania: 35,95%
Sicilia: 35,73%
Umbria: 35,62%
Emilia Romagna: 35,20%
Puglia: 34,76%
Abruzzo: 34,18%
Toscana: 34,18%
Piemonte: 33,44%
Veneto: 31,99%
Trentino Alto Adige: 31,34%
Marche: 28,87%
Liguria: 28,87%
Valle d'Aosta: 25,54%
Friuli Venezia Giulia: 13,10%
Fonte: ministero del Turismo
(https://bdsr.ministeroturismo.gov.it/mappa-italia) aggiornato
al 25/09/2024 (ANSA).
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