LA PROTESTA
Alle urne contro i frontalieri
Referendum in Canton Ticino su assunzioni e dumping salariale
“Prima i nostri”. Dove “i nostri” sono i ticinesi, mentre “gli altri” sono gli italiani, i varesini: siamo noi.
Il 25 settembre gli elettori del Canton Ticino saranno chiamati alle urne per un referendum molto atteso nelle zone di confine del Varesotto, visto che al centro del dibattito ci sarà una modifica costituzionale «per la salvaguardia dell’identità ticinese, contro l’immigrazione di massa e il dumping salariale», per utilizzare le parole dei promotori.
Le due questioni sul tavolo riguardano l’invasione dei frontalieri in Canton Ticino, che hanno superato da un pezzo la quota delle 60mila unità. E poi il dumping salariale e quindi quel fenomeno per cui i salari del Canton Ticino sono trascinati verso il basso dalla forza lavoro italiana.
Il motivo?
A un italiano uno stipendio da 2.500-3.000 franchi al mese sta più che bene, mentre a un autoctono no.
Ecco perché l’Udc, il principale partito elvetico di destra, ha proposto il quesito referendario sostenuto anche dalla Lega dei Ticinesi.
Articolo completo sulla Prealpina di martedì 6 settembre.
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