DOPO L’INCENDIO
«Ancora stop alla caccia»
Continua il dibattito tra favorevoli e contrari. Il sindaco di Luvinate scrive in Regione
Non si placa il dibattito sulla caccia nei boschi del Campo dei Fiori, devastati dall’incendio che per quasi una settimana ha tenuto impegnati i soccorritori. A intervenire è ora il sindaco di Luvinate, Alessandro Boriani, che in una lettera indirizzata all’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava chiede di prolungare lo stop alla stagione venatoria o quantomeno rimandare le valutazioni ancora di qualche settimana.
«Avvicinandosi il termine di sospensione della caccia definito con Decreto 13503 in data 31 ottobre 2017 “Chiusura temporanea del prelievo venatorio nel territorio del Parco Regionale Campo dei Fiori” – si legge nella missiva che mercoledì Boriani ha inviato all’esponente della Giunta Maroni -, sono a manifestarle l’opportunità di ulteriormente prolungare la sospensione dell’attività venatoria, almeno fino al periodo natalizio». Una richiesta che poggia su due aspetti: «Da una parte – prosegue Boriani -, per consentire alla fauna selvatica il recupero dei danni diretti causati dall’incendio e di superare lo stress dovuto alla perdita degli habitat di riferimento. Dall’altra, per avviare opportune verifiche e approfondimenti in merito allo stato reale dell’ecosistema, nell’interesse degli animali e delle loro dinamiche di vita e tenuto conto delle esigenze di sicurezza di chi opera, lavora o vive nei nostri territori».
Lo stesso Boriani ha poi commentato che «da un confronto con esperti è emerso che sarebbe scelta di buon senso prolungare ancora il tempo di sospensione della caccia proprio per aiutare la fauna selvatica a superare lo stress e realizzando una sorta di oasi, mettendo in campo però verifiche e monitoraggi in modo poi da decidere con il nuovo anno, avendo contezza dei dati». Parole chiare, che definiscono una precisa visione della situazione, e che si scontrano frontalmente con un’altra linea altrettanto precisa, delineata mercoledì dal presidente della sezione provinciale della Federazione italiana della caccia, Dario Carcano. «Chiederemo alla Regione – aveva affermato il presidente delle “doppiette” varesine - di recuperare le giornate perse a causa della sospensione dell’attività venatoria nei territori dei Comuni di Comerio, Barasso, Luvinate, Casciago, Varese e Brinzio, estendendo la stagione venatoria per il controllo degli ungulati di almeno quindici giorni». Per Carcano, infatti, «esperti faunistici dell’Università dell’Insubria hanno evidenziato che il patrimonio di ungulati presente oggi in provincia uguaglia se non supera quello presente nel Medioevo».
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