L’INDAGINE
Angeli e demoni: altre morti sospette
Omicidi all’ospedale di Saronno: sospetti degli inquirenti su casi antecendenti a quelli per cui sono indagati Taroni e Cazzaniga
Ci sono altre morti sospette nell’ottantina di cartelle cliniche sequestrate dalla procura all’ospedale di Saronno.
Casi antecedenti a quelli accertati finora sui quali però le consulenze non sono ancora iniziate.
Partiranno a breve come a breve potrebbe arrivare l’avviso di conclusione delle indagini sul secondo troncone dell’inchiesta dei delitti commessi dalla coppia diabolica.
La seconda tranche comprende l’omicidio del suocero di Laura Taroni, Luciano Guerra, della madre di lei, Maria Rita Clerici e di altri cinque pazienti che secondo l’accusa sarebbero stati uccisi dal protocollo di Leonardo Cazzaniga. Tutti particolari emersi al termine dell’incidente probatorio di ieri, mercoledì 11 ottobre, fissato proprio per discutere gli esisti della riesumazione di Luciano Guerra.
I periti hanno trovato dosi significative di midazolam nelle spoglie del pensionato deceduto nel 2013. Il farmaco non era mai stato prescritto all’anziano, non era previsto dal piano terapeutico.
Eppure ne è stato trovato nei reni, nel fegato e nell’encefalo. Quantitativi che a parere del consulente della Procura, il professor Francesco Introna, il sedativo avrebbe accelerato il decesso - che comunque sarebbe avvenuto a causa della patologia cardiaca di cui Guerra era affetto - provocando un’improvvisa e grave ipotensione e un’insufficienza cardiaca.
A tal proposito però l’infermiera durante l’interrogatorio con il pubblico ministero Maria Cristina Ria negò un intervento esterno nel decesso del suocero, sia suo che dell’amante Cazzaniga.
«Non vidi nessuna somministrazione, ma Leonardo ha sempre detto che Luciano era al di là del bene e del male, intendendo che fosse gravemente compromesso... L’unica cosa che potrebbe trovare il tossicologo se è intervenuto Cazzaniga- ammise comunque - è Midazolam e curaro».
Perché proprio questi due medicinali si chiesero gli inquirenti?
«Perché erano i suoi preferiti», spiegò Laura al pm Ria.
A questo punto si tornerà in aula l’8 gennaio, quando inizieranno a discutere i periti psichiatrici. Tre giorni dedicati alla psiche di Laura e Leonardo, poi proseguirà l’udienza preliminare ma nel frattempo dovrebbe essere arrivato a conclusione anche il secondo filone dell’inchiesta, quello che comprende il suocero e la madre dell’ex infermiera.
Quanto bisognerà attendere invece per conoscere gli esiti delle indagini sulle nuove cartelle sospette?
È prematura ogni ipotesi. Di sicuro a breve i consulenti prenderanno in esame anche quelle e ci vorranno i tempi tecnici per verificare tracce di Midazolam o di altri sedativi usati secondo l’accusa dal protocollo Cazzaniga.
Se ne riparlerà tra qualche mese quindi.
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