CULTURA E PREVENZIONE
«Attività fisica, cibi sani, buon sonno e religiosità»
Il paroliere Mogol a Gallarate con l’assessore regionale Francesca Caruso ha spiegato le regole per stare in salute

«È possibile non ammalarsi, ma bisogna conoscere tutto quello che fa male al nostro corpo e alla nostra anima». Ne è convinto il paroliere Mogol che questa sera, giovedì 27 marzo, è stato il primo ospite del progetto “La cultura del vivere bene, la cultura per vivere bene” promosso dall’assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso e da Lilt Varese rappresentata dal presidente Ivanoe Pellerin. «La prevenzione è una sfida culturale» afferma Caruso. Al termine di un simpatico siparietto Mogol ha ammesso di aver trovato in lei quella grinta giusta per portare avanti questa battaglia che è prima di tutto culturale.
LA SERATA
Erano più di duecento le persone che hanno ascoltato il maestro Mogol spiegare la filosofia che si cela dietro il suo libro “La Rinascita.” «Dobbiamo iniziare a concentrarsi sulla nostra salute già da prima. Ad esempio – racconta Mogol - io lunedì son in palestra per un’ora con i miei 24 esercizi poi sono pronto a vivere». Oltre all’attività fisica e alla corretta alimentazione anche dormire («e farlo bene») insieme alla religiosità («che ti calma e ti mette in pace con ciò che ti circonda») sono fondamentali. Come è fondamentale condividere con gli altri questo approccio alla vita. «Sono convinta - ribadisce Caruso - che sia importante parlare di questa tematica andando nei luoghi insoliti, in quelli in cui uno non si aspetta di parlar di prevenzione per coinvolgere sempre più persone».
Tra i presenti in sala il presidente del Consiglio comunale, Marco Colombo, il vicesindaco Rocco Longobardi e gli assessori Claudia Mazzetti (Cultura) e Germano Dall’Igna (Sicurezza).
LA CULTURA CURA
Quello che ha preso il via questa sera è un viaggio che ha un obiettivo ben preciso, ovvero diffondere una maggiore consapevolezza sull’importanza della salute, rendendo il messaggio più accessibile attraverso il linguaggio della cultura. E Le tappe scelte non sono quelle che ci si aspetta, alcune sono insolite come musei, strutture sanitarie e aziende. Dopo il Maga, il progetto arriverà il 28 maggio all’azienda Reti di Busto Arsizio, a giugno nella sede di Yamamay a Gallarate, a settembre nella Rsa Molina di Varese, a ottobre all’istituto La Provvidenza di Busto Arsizio e si concluderà a novembre all’azienda Elmec di Brunello.
L’iniziativa, come sottolineato dall’assessore regionale Caruso, si distingue per il suo approccio innovativo: medici, specialisti, artisti, scrittori e giornalisti si alterneranno sul palco per affrontare il tema della prevenzione oncologica da prospettive diverse.
«La cultura cura» ha dichiarato Caruso «questo messaggio è il punto di partenza di un viaggio che abbiamo deciso di intraprendere insieme a Lilt Varese. L’idea è nata da un mio incontro con Mogol, che da anni lavora concretamente su questo connubio tra salute, cultura e medicina. La lettura del suo libro mi ha fatto comprendere quanto sia ancor a necessario parlare di cultura e medicina».
Per il presidente Pellerin quando la scienza si unisce alla cultura allora si possono raggiungere importanti traguardi. «Dobbiamo pensare anche alle prossime generazioni che - ammette - spesso non capiscono il valore della prevenzione».
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