IL REFERENDUM
Autonomia: al voto uno su tre
Affluenza alle urne in crescita dopo le ore 19. In Veneto superato il quorum
Alla fine, l’istanza autonomista passa per merito del Veneto ma anche grazie al voto di poco più d’un lombardo su tre, circa tre milioni di elettori.
Del resto, già a metà pomeriggio di oggi, domenica 22 ottobre, se Bergamo era la prima città per affluenza alle urne del referendum sull’autonomia, e la Città metropolitana di Milano era l’ultima, col 14,8%, si poteva prevedere il raddoppio delle cifre entro le ore 23. Così è stato. Varese, verso le ore 17, era arrivata al 27,36% e si piazzava al settimo posto nelle dodici circoscrizioni elettorali regionali. Questi erano i dati prima del rilevamento delle ore 19 che vedeva la percentuale dei votanti in Lombardia oltre il 30% (31,8%), mentre il Veneto aveva, alla stessa ora, raggiunto il 50,1%, validando l’esito della consultazione che era sottoposta al vincolo del quorum.
L’affluenza alle ore 12 di oggi, domenica 22 ottobre, in Lombardia era invece stata dell’11,06%, cioè più alta dell’8,7% che si registrò nel 2001 al referendum confermativo sulla modifica del Titolo V della Costituzione.
IL TRAGUARDO MINIMO DEL 34%
Nei giorni scorsi il presidente della Regione, Roberto Maroni, aveva detto di aspettarsi un affluenza maggiori di quella della consultazione del 2001, che a fine giornata era stata di poco superiore al 34%. Alla scadenza delle ore 23, il dato lombardo pareva destinato a salire intorno al 34% prefigurato dal governatore stamane (clicca QUI per il dato ufficiale).
Di certo c’è che il segnale autonomista che proviene dal Veneto ha uno spessore più rilevante di quello sortito oggi dal voto dei lombardi, sancendo un successo politico netto per il governatore Luca Zaia. Un segnale cui s’aggiungerà la richiesta autonomista della Lombardia sulle previsioni già sancite dalla Costituzione e non ancora attuate: un tema, questo, destinato a diventare terreno di confronto (e scontro) politico anche per le prossime elezioni. Non a caso, sull'onda di questo dato, dal voto in Veneto e Lombardia parte una nuova fase che sarà caratterizzata dalla trattativa fra le due Regioni e lo Stato, in base all’articolo 116 della Costituzione. Per chiedere poteri esclusivi in "tutte le materie concorrenti", hanno anticipato i governatori Luca Zaia e Roberto Maroni, ma anche più risorse.
POLEMICA SUL VOTO ELETTRONICO
La novità del voto elettronico si è rivelata anche fonte di polemiche: i dati definitivi dell’affluenza delle 12 sono arrivati dopo le 17. Per la Regione è dipeso dalla comunicazione dei dati da parte dei Comuni. Per il segretario regionale del Pd, Alessandro Alfieri, "una situazione indecente, e non ci si può nascondere solo dietro la scusa della novità del voto elettronico, con tutto quello che è costato". Se il ministro e vicesegretario Pd Maurizio Martina aveva ribadito la linea della "astensione consapevole al referendum della Lombardia, perché si è sprecato tempo e denaro per un quesito inutile", la Lega ha guardato la giornata di oggi con occhi diversi.
"Se alcuni milioni di persone ci danno il mandato - ha promesso il segretario Matteo Salvini, votando a Milano - noi da subito trattiamo con il governo centrale. Io sarei andato a votare chiunque lo avesse proposto".
I dati definitivi su affluenza e voto: https://www.referendum.regione.lombardia.it/#/turnout/100000
Servizi sulla Prealpina del Lunedì del 23 ottobre.
© Riproduzione Riservata