Banca Mondiale
Banca Mondiale: Italia con riforme sale classifica competitività
Su di 11 posti a 45* grazie al Jobs Act e a nuova giustizia civile
Roma, 27 ott. (askanews) - Netto miglioramento dell'Italia nella graduatoria internazionale della competitività misurata dalla facilità delle imprese di operare nel Paese. Nella tradizionele classifica stilata dalla Banca Mondiale nel rapporto 'Doing Business' 2016, presentato oggi a Washinton, l'Italia sale di ben 11 posizioni rispetto allo scorso anno, collocandosi al 45mo posto. Si tratta del miglioramento più sensibile tra i grandi Paesi di Eurolandia sui quali resta comunque ancora un evidente gap da colmare. Nella graduatoria, che anche quest'anno è guidata da Singapore e Nuova Zelanda, la Francia infatti sale di quattro posti passando al rank numero 27, la Germania peggiora di una posizione scendendo a quota 15 mentre la Spagna resta stabile al 33 posto. Prendendo tuttavia i 19 Paesi della zona euro nel loro complesso l'Italia presenta ancora una valutazione inferiore a 14 partner.
Il rapporto della Banca Mondiale attribuisce il netto miglioramento dell'Italia a due riforme varate dal Governo. La prima è la riforma della Giustizia Civile con "l'Italia che ha reso più facile rispettare i contratti introducendo la notifica telematica obbligatoria degli atti, semplificando le regole del processo telematico e automatizzando il processo dell'esecuzione". La seconda riforma-chiave è il Jobs act: "L'Italia - sottolinea la Banca Mondiale ha adottato il Jobs Act che semplifica le regole di licenziamento e incoraggia la conciliazione extra-giudiziale, riducendo i tempi e i costi della risoluzione delle cause lavorative. La nuova legislazione amplia anche la copertura dell'indennità di disoccupazione".
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