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Bioetanolo: quando il camino è ecologico
Il caminetto a bioetanolo rappresenta una svolta quando si parla di camini in quanto non richiede una cappa e quindi può stare in qualunque punto dell’abitazione. Ma cos’è il bioetanolo e quali sono gli svantaggi ed i vantaggi? Il bioetanolo è un etanolo naturale prodotto tramite alcuni processi di fermentazione e distillazione delle biomasse di scarto, provenienti dalle produzioni industriali e agroalimentari oltre ai rifiuti urbani solidi. Durante la combustione, che avviene al di sotto dei quattrocento gradi, non vengono emessi fumi nocivi, né odori spiacevoli o fuliggine, ma viene sprigionato solo vapore acqueo e calore, oltre ad una minima parte di anidride carbonica, pari a quella prodotta da due candele e quindi innocua per l’uomo. Al momento dell’acquisto bisogna prestare attenzione alla necessità termica specifica in relazione alle dimensioni dei locali da riscaldare, al rendimento e la potenza della stufa ed al prezzo finito del bioetanolo. Due litri di questo combustibile in forma liquida, sono in grado di alimentare il camino per circa tre e diciamo subito che la capacità di riscaldamento dei camini è piuttosto buona perché il calore si diffonde abbastanza rapidamente soprattutto in ambienti meno grandi. Ad esempio, una superficie tra i quaranta ed i cinquanta metri quadrati, viene riscaldata in modo efficiente in breve tempo, con un incremento di circa dieci gradi ogni ora.
Nati infatti diversi anni fa con una funzione prettamente decorativa e per chi voleva godere del fascino del fuoco senza dover pensare a lavori per installare la canna fumario oggi sono considerati un altro valido strumento per aumentare la temperatura in alcuni locali dove ve ne sia bisogno. (i.t.)
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