LA VERTENZA
Ex Borri: la Coop cita il Comune
Chiesto un maxirisarcimento milionario a Palazzo Gilardoni, al sindaco, all’ex assessore e a un dirigente dell’Urbanistica e al comandante della polizia locale

Detto a giugno, fatto a settembre: l’amministrazione della Coop chiama in causa il Comune di Busto Arsizio, il sindaco Emanuele Antonelli, l’ex assessore all’Urbanistica Isabella Tovaglieri, oggi eurodeputata, la dirigente del settore Monica Brambilla e il comandante della polizia locale Claudio Vegetti, e chiede il risarcimento di un danno che s’aggira sui 5,6 milioni di euro.
Il motivo del contendere è noto a chi ha seguito le vicende della riqualificazione dell’ex calzaturificio Borri - attesa per la fine dello scorso luglio ma più che in alto mare, in pieno Oceano - e a quanti, lo scorso giugno, hanno partecipato all’assemblea dei soci della Coop che aveva deliberato il passaggio dalla contesa verbale al verdetto giudiziario.
Ai primi di settembre, infatti, l’Ufficio del protocollo del Comune ha ricevuto l’atto di citazione che indica persone giuridiche e fisiche ben precise: Comune, sindaco, ex assessore, dirigente dell’Urbanistica e comandante della polizia locale.
Se infatti è vero che il Comune s’è impegnato a bonificare dall’amianto l’area che confina col supermercato - così la contestazione -, è pur vero che nulla s’è sin qui mosso di definitivo per mettere in sicurezza gli edifici pericolanti che incombono su chi transita lungo via Castelfidardo. Non solo. Nell’atto di citazione vi sono altre contestazioni che fanno perno sulla “nolontà” del Comune a procedere nella direzione della riqualificazione, tanto da procurare un danno - questa la tesi della parte attrice - agli interessi della Coop. Un danno quantificato in 5,6 milioni di euro. Una parte significativa, nelle 55 pagine della citazione, la ricopre la tanto contestata rotatoria su viale Duca D’Aosta, la cui realizzazione ritardata avrebbe posticipato di un anno l’avvio del supermercato.
© Riproduzione Riservata