VIOLENZA
Busto, ispettore aggredito da un detenuto
Il sindacato: «Episodi in continuazione, polizotti allo sbaraglio»
Una settimana esatta fa aggredì una psicologa nell’area ex 32: non ce l’aveva con lei, ma brandendo una scopa con cui colpiva alla cieca la prese in un occhio. Ieri pomeriggio, martedì 29 ottobre, il detenuto marocchino stava raggiungendo la postazione per le telefonate e quando ha incrociato un ispettore, senza alcuna ragione e neppure un pretesto, gli ha sferrato uno schiaffone.
NERVI SALDI
Il poliziotto ha tenuto i nervi saldi, l’intervento dei colleghi della polpen ha impedito che l’uomo potesse scatenarsi ulteriormente, ma il sindacato della Uilpa non può che giungere a un’amara constatazione: «Gli episodi di violenza si ripetono in continuazione, il provveditore non dispone i trasferimenti e noi poliziotti siamo sempre allo sbaraglio. Ma per quanto tempo possiamo continuare in questa situazione?».
I SINDACATI
A metà novembre le sigle sindacali saranno ricevute al provveditorato, su sua convocazione. «Speriamo arrivino buone notizie», auspica il segretario regionale della Uilpa Pierpaolo Giacovazzo. L’emergenza del sovraffollamento tocca la casa circondariale di Busto ma anche gli istituti del resto d’Italia: «Il numero delle persone detenute nelle carceri italiane ha superato le 62.000 unità. Era dal 2013, cioè dall’anno della sentenza Torreggiani con cui la Corte europea dei diritti dell’uomo aveva condannato l’Italia» o meglio il carcere di Busto Arsizio e quello di Piacenza «per i trattamenti inumani e degradanti generalizzati, che non si registravano numeri così elevati», fa notare Patrizio Gonnella, presidente di Antigone. «Il ddl sicurezza - continua - non fa che spingere il sovraffollamento. Chiediamo di bloccarne l’approvazione».
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