SANITÀ PUBBLICA
Busto, ospedale unico: presentata la petizione in Regione
Il consigliere Licata (Iv) commenta l’iniziativa che vuole mantenere attivo il Sant’Antonio Abate di Gallarate
Il progetto del nuovo ospedale unico di Busto Arsizio e Gallarate continua a far discutere. Oggi, giovedì 4 aprile, è stata presentata davanti alla commissione Sanità di Regione Lombardia la petizione, promossa dal consigliere comunale di Gallarate, Massimo Gnocchi, che chiede il mantenimento dell’ospedale Sant’Antonio Abate.
«Tredici mila firme vogliono dire che questo accordo di programma presenta troppe incognite, criticità e lacune e che il percorso decisionale ha mancato di trasparenza, ha commentato il consigliere regionale di Italia Viva, Giuseppe Licata, in Commissione.
«Rilevo - ha spiegato Licata a margine - che l’attuale accordo di programma per la realizzazione del nuovo ospedale di Busto Arsizio e Gallarate abbia una natura più infrastrutturale che sociale e sanitaria, non chiarendo soprattutto la futura destinazione delle due strutture ospedaliere di Gallarate e di Busto Arsizio e non fornendo sufficienti garanzie sulla effettiva offerta e qualità dei servizi sanitari in quel territorio quando i lavori saranno ultimati, né nella fase transitoria di esecuzione delle opere.
«La petizione presentata oggi in Commissione ritengo debba rappresentare un’occasione per una necessaria e più approfondita discussione sull’accordo di programma del nuovo ospedale - prosegue il consigliere di Italia Viva -, chiarendone gli aspetti più nebulosi e introducendo una nuova visione d’insieme che vada oltre il semplice progetto dell’immobile. Una integrazione, insomma, all’attuale accordo di programma, che intendiamo formalizzare all’interno di una Risoluzione, da costruire in Commissione Sanità e portare poi in Consiglio Regionale, ovviamente con il coinvolgimento delle amministrazioni comunali. Questa la proposta che, insieme ad altri consiglieri regionali, faremo all’assessore Guido Bertolaso e alla presidente della Commissione Sanità Patrizia Baffi».
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