IL CASO
Call center? Il Ticino si ribella
Si ipotizzano 150 posti di lavoro a Novazzano. Scatta la protesta contro i frontalieri
Centocinquanta posti di lavoro a una quindicina di minuti d’auto dal valico di Gaggiolo, ma anche da Venegono Superiore e dal Tradatese. Sarebbe una manna dal cielo per il Varesotto, stretto ancora nella morsa di una disoccupazione i cui numeri non accennano a scendere.
I posti di lavoro potenzialmente in arrivo sarebbero legati a un’azienda che avrebbe individuato nella sede della ex Hanro di Novazzano il luogo per trasferirci un call center da centocinquanta dipendenti. Si farà?
Non è detto, perché in questi giorni nel paese e in Canton Ticino si sono sollevate le proteste.
Già, perché mentre in Italia chi porta posti di lavoro viene accolto come il Messia, in Svizzera si hanno dei timori che vanno dall’arruolamento al 90-95% di comaschi e varesini frontalieri al possibile dumping salariale fino all’intasamento del traffico a Novazzano.
Ma non è ancora detta l’ultima parola.
Articolo completo sulla Prealpina di venerdì 19 agosto.
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