IL SOPRALLUOGO
Cento casette per Amatrice
Dopo il sopralluogo ad Azzate, qualche speranza in più: trasloco forse a primavera
Sono un centinaio le casette che potrebbero venir destinate ad Amatrice e quindi scampare alla demolizione trovando un nuovo utilizzo.
Sono arrivati ieri, sabato 20 gennaio, in mattinata i rappresentanti della San Tommaso, la onlus che opera nel paese colpito dal sisma e che è stata contattata per donare le casette, ancora in buono stato, del Sette laghi.
Ad accoglierli c’erano una cinquantina di soci del campeggio e insieme, per tutto il giorno hanno visionato dimora dopo dimora, circa 400 casette, una per ogni piazzola.
Un lungo lavoro, con la sola pausa per il pranzo che agli ospiti di Amatrice è stato offerto da Giannina Arrigoni, 90 anni e socia del Sette laghi.
«Dopo cinque anni - ha raccontato Marisa Mineo, un’altra socia del Sette laghi che ha costruito questo ponte solidale - è la prima volta che vivo una giornata di gioia in quello che era e sarà per sempre il mio campeggio».
A rappresentare la San Tommaso, c’era il presidente Giorgio Caserta, il quale ha raccontato che ci sono ancora molte persone senza un’abitazione.
Ora bisogna lavorare al trasloco che richiederà tempo, «anche perché - ha spiegato Caserta - abbiamo il problema della neve ed è quindi evidente che qualora dovessimo decidere di prendere queste abitazioni gli spostamenti non saranno immediati».
L’inizio della primavera è la “dead line” abbozzata, ma sulla quasi totalità delle strutture del Sette laghi pende l’ordinanza di ripristino. E la polemica.
«Non capiamo tutta questa fretta di demolire - dicono sia i soci, sia quelli della onlus -. Si tratta di fermare le ruspe per poche settimane e per una causa utile. Eppure sembra che il sindaco non voglia sentire ragioni».
Possibile?
Possibile che il sindaco, che si è tanto prodigato nell’organizzare iniziative a favore delle popolazioni terremotate, abbia deciso di voltare le spalle a un’iniziativa di questo tipo, solo perché di mezzo c’è un’ordinanza da rispettare?
A spiegare che non è così è lo stesso sindaco Gianmario Bernasconi.
«C’è un fraintendimento. L’ordinanza è stata notificata alla società, la quale è responsabile del ripristino. Ma non dice che bisogna necessariamente demolire le abitazioni, quindi qualora tra i soci e la onlus di Amatrice venisse trovate un accordo per il trasloco, io sarò il primo ad essere contento. Ma è la società che dovrà gestire il tutto».
Insomma il modo per mettere quelle casette sulla strada per Amatrice esiste. Basta volerlo.
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