MURO E SCHIACCIATA
Caso Velasco: «Tra Uyba e Fipav un’incomprensione»
Il presidente del Coni, Malagò getta acqua sul fuoco. L’allenatore argentino nuovo Ct dell’ItalVolley femminile: «Ringrazio Busto, quando chiama la Nazionale... »
L’addio di Julio Velasco, che ha rassegnato ieri sera, lunedì 20 novembre, le dimissioni, e la reazione della Uyba che accusa la Fipav (il tecnico argentino andrà ad allenare la Nazionale femminile di pallavolo) di non essere stata corretta e ventila azioni (legali evidentemente) a tutela dei danni subiti o che subirà. Questa la tensione, in mattinata, a poche ore dalla presentazione ufficiale di Velasco come Ct dell’Italia femminile. A gettare acqua sul fuoco è intervenuto il presidente del Coni, Giovanni Malagò: «Il presidente della Fipav Manfredi è un amico e lo stimo, mi ha sempre tenuto informato della sua idea di Julio Velasco. Ho parlato con il presidente di Busto Arsizio, Giuseppe Pirola, che ho trovato una persona gentile e seria, e l’ho detto anche a Manfredi: c’è stato un misunderstanding».
«Oggi siamo al 21 novembre, vediamo se da qui al primo gennaio (quando partirà il contratto come Ct della Nazionale femminile, Ndr) si trova il modo di evitare imbarazzi nell’ambiente» ha aggiunto Malagò.
«PENSO SOLO A PARIGI»
«Sono emozionato, questa è una squadra che ha già fatto grandissimi risultati e sento una grande responsabilità e quindi sono molto contento di accettarla. Anche perché non vedo modo migliore di affrontare la vecchiaia che accettare certe sfide»: queste le parole di Julio Velasco nel giorno in cui, dopo essersi dimesso da allenatore della Uyba, è stato presentato come nuovo ct dell’Italvolley femminile. E a proposito di Busto, Velasco ha detto: «Come prima cosa volevo ringraziare la Uyba perché è stata l’unica squadra femminile a chiamarmi e a propormi un contratto in A1. La situazione venutasi a creare con Busto Arsizio non è stata delle più facili. Quando chiama la nazionale bisogna fermarsi. Il meglio per tutti era, ed è stato quello di dimettermi senza alcun tipo di problema. Voglio ringraziare le atlete della Uyba, un gruppo fantastico che mi ha insegnato tanto, allo stesso tempo spero di aver lasciato loro qualcosa del mio lavoro».
«Ho sempre pensato che tutti queste critiche a Davide Mazzanti (il suo predecessore ndr) fossero ingiuste - tiene a dire Velasco -: lui è uno che non solo ha vinto con la nazionale ma anche con i club, e poi è una bravissima persona. Ha dovuto gestire una situazione complicata, ma a volte i cicli finiscono, come successe a me quando allenavo la nazionale maschile e lo dissi all’allora presidente Carlo Magri che mi voleva confermare».
Velasco ha anche dato indicazioni sul suo staff, che prevede la presenza di Massimo Barbolini, allenatore di Scandicci, come suo primo assistente. «Penso che il vice della nazionale debba essere un tecnico di Serie A/1, quindi ho invitato Massimo Barbolini - dice il nuovo ct -. Sono convinto che bisogna già pensare al dopo Parigi, anche se Parigi è un obiettivo così forte che ora mi fa pensare solo a quello. Ma io voglio un pezzo da novanta che pensi anche al domani mentre io penserò solo a Parigi». E ancora a proposito della prossima Olimpiade, alla quale peraltro le azzurre devono ancora qualificarsi: «Chiederemo a stampa e tifosi di non creare eccessive aspettative, perché poi non c'è cosa più difficile: guardate Djokovic, è andato all’Olimpiade per l’oro e non ha preso neppure il bronzo. Io la cosa che devo fare è creare capacità di adattamento e gli anticorpi alle difficoltà e alla pressione».
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