IN CUCINA
Crepes: la crespella conquista il mondo
Ne esistono tante varianti in tutto il mondo e persino con lo stecco. Sono nate in Francia o in Italia? Questo uno dei dilemmi culinari
Fanno impazzire i social. E fosse per questo mondo virtuale, e in particolare Instagram, le crepes sarebbero solo - o quasi - quelle alla Nutella. O comunque con crema spalmabile di nocciole e cacao. Del resto l’hashtag >crepes ha 3,8 milioni di post e a questi si sommano gli 84,5 milioni di post per >crepesnutella, mentre la scrittura corretta francese >crêpes resta a 425mila post.
I numeri fanno la dimensione della passione per la morbida cialda a base di uova, latte e farina che ha una storia antica contesa tra l’Italia e la Francia. Per molto tempo sono state anche considerate tra i “mangiari di Dio”: si dice sarebbero nate nel quinto secolo, a Roma, quando papa Gelasio diede indicazioni per preparare un cibo nutriente per i pellegrini francesi arrivati in città per la festa della Candelora. Notizie certe si hanno nell’Alto Medioevo (da qui il nome derivante dal latino crispus ovvero ondulato) quando sono diventate simbolo della cucina francese. Si diffusero poi anche in Italia e Germania, ma oggi sono una vera e propria passione in tutti gli angoli della Terra.
La morbidezza è la caratteristica per la quale vengono più apprezzate, anche se in realtà iniziano a girare sui social ricette che le vogliono croccanti. Le crepes “crispy” sono una tendenza del Sud est asiatico e in Corea paesi da cui partono le ultime mode e che potrebbero dunque contagiare i giovanissimi che apprezzano e condividono sui social. Quel che pare essere una consuetudine per molti, anche alla luce dei racconti su Instagram, è preparare e comunque mangiare la crepe anche come dolce della colazione: golose con frutta - fragole e banane - sono una vera e propria coccola culinaria per momenti speciali magari nel weekend quando si ha più tempo a disposizione. Dalla ricetta originale sono nate le varianti specchio dei tempi: senza latte oppure senza farina e ancora senza uova. Insomma a seconda di gusti, credenze e, soprattutto, intolleranze. Con avena, proteiche al cacao senza farina, con farina di ceci. Insomma le crepes ormai si possono fare con qualsiasi metodo e rispettando ogni esigenza alimentare, anche per quelli che stanno seguendo un regime legato al contenimento delle calorie. Grazie ad appositi apparecchi e a pentole antiaderenti, infatti, le crepes si possono cucinare senza utilizzare il burro, in barba alla tradizione. Le tecniche si sono raffinate anche strizzando l’occhio alle esigenze di preparare pietanze meno caloriche. La passione per questo cibo ha creato veri e propri estimatori che creano torte e piramidi con rotolini di crepes. Non ultime infine ci sono anche le crepes con il paletto (ovvero con lo stecco) che si realizza con un apposito attrezzo simile a quello che si usa per i waffle: i brasiliani ne vanno matti.
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