IL DISAGIO
Da scuola al bus? «Vi porto io»
La legge obbliga all’accompagnamento degli studenti. Ci pensa la dirigente Oprandi
La circolare del Ministero dell’Istruzione prescrive che gli studenti delle scuole medie non possano andare a casa da soli ma, all’uscita da scuola, debbano essere «consegnati ai genitori o a persone delegate».
E questo ha creato qualche difficoltà all’Istituto comprensivo cunardese.
A risolvere la situazione, per adesso, è stato l’impegno della dirigente scolastica, Luisa Oprandi che, ogni giorno accompagna personalmente dall’edificio scolastico alla fermata del pullman di linea, situata sulla strada Provinciale 43, i ventiquattro alunni che tornano a Ghirla, Ganna e Ferrera coi mezzi pubblici.
«Non posso dare la responsabilità a docenti e collaboratori - spiega la dirigente - e non posso chiedere a genitori che lavorano di venire a scuola. Con la sindaca di Valganna Bruna Jardini e la sindaca di Ferrera Marina Salardi troveremo, come sempre, una soluzione coerente. Dopo la sentenza della Cassazione non ho avuto altra scelta che quella di accompagnarli personalmente dal cancello all’autobus di linea. Per tutti quelli che vanno a piedi da scuola a casa nel paese di Cunardo renderò necessario, in accordo col sindaco Angelo Morisi, l’utilizzo del Pedibus. Anche se sottolineo come sia incomprensibile quest’ultimo obbligo, poiché Cunardo non è New York».
Già, anche chi abita a 50 metri da scuola, così come avviene per alcuni a Cunardo, non avrà la libertà di andare a casa da solo. D’altronde, così dice la legge, l’ennesima norma italiana per cui a causa di un fatto sfortunato e isolato, devono “pagare” tutti.
Se infatti un prof lascia uscire da solo un tredicenne, rischia una denuncia per mancato controllo; mentre un genitore può incorrere in una denuncia per abbandono di minore. Tutto ciò dopo una sentenza della Cassazione dello scorso maggio che condannava scuola e Miur per la morte di uno studente finito sotto lo scuolabus quindici anni fa.
«Da noi - osserva Luisa Oprandi descrivendo la situazione - c’è chi va a Ganna e poi ritorna al pomeriggio. E quindi devo accompagnare i ragazzi alle ore 13, alle 16 e alle 17 fino alla Provinciale per prendere il pullman, perché gli orari per chi va a Ferrera sono diversi. È una scelta mia. Nessuno mi obbliga, ma la circolare è questa, anche se potrebbe essere sistemata colmando un vuoto normativo. Infine non capisco l’accanimento di responsabilità nei confronti dei dirigenti, che ne hanno già abbastanza». «Con tutto il rispetto per il ragazzino morto sotto il bus - aggiunge la dirigente scolastica - credo che il preside non avesse alcuna responsabilità per quel drammatico incidente. Rispetto ad alcuni commenti su Internet, ricordo che la scuola non può noleggiare un bus privato che porti e prenda i ragazzi alla scuola perché non ci sono le risorse a disposizione».
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