DA FARE
Dalpe, i colossi di ghiaccio della Levantina
Con le temperature sottozero l’acqua si trasforma e i cristalli vestono gli alberi di larici dando vita a sculture spettacolari

Il Mar Mediterraneo dista solo qualche centinaia di chilometri, eppure c’è un luogo, non lontano dal Varesotto, che può essere considerato come una mini Lapponia. Un regno dei ghiacci. Un freezer naturale, dove l’inverno si conserva a lungo in tutta la sua bianca bellezza. Qui le temperature possono scendere diversi gradi sotto lo zero e, quindi, chi non ama particolarmente questi momenti rigidi, può decidere di visitarlo in questo periodo di fine inverno, magari partendo a metà mattina, sfruttando l’allungamento delle ore di sole. Ci si trova a Dalpe, paesino della Leventina, in Canton Ticino, all’imbocco della Val Piumogna, una laterale che scende dal Pizzo Campo Tencia, l’unica montagna oltre i 3.000 metri di quota integralmente nel territorio del Canton Ticino. Quest’anno, grazie a un piccolo accorgimento artificiale, durante la ciaspolata che disegna un anello sopra Dalpe, si possono ammirare delle sculture di ghiaccio realizzate a metà strada dall’uomo e della natura. Attorno a due larici, alti 5-6 metri, sono stati collegati dei tubicini che giungono fino alla cima spruzzando dell’acqua. Acqua che, chiaramente, con le temperature sottozero si trasforma in ghiaccio e, sostanzialmente, dopo giorni e settimane, questi cristalli ghiacciati che si formano, danno vita a due larici inglobati nel ghiaccio. Gli alberi, infatti, sono come tumulati in un enorme “sarcofago” polare, realizzando un effetto spettacolare e che in molti sono andati a visitare e fotografare.
Per raggiungerli, la ciaspolata ad anello che, forse, a seguito di un periodo poco nevoso, si può compiere anche coi semplici scarponi, parte dal paese di Dalpe e inizia a salire verso la Val Piumogna. Se si prende il sentiero estivo verso la Capanna Campo Tencia, percorribile senza difficoltà anche in inverno, si può deviare di una decina di minuti e visitare anche la Cascata Piumogna, un salto d’acqua e ghiaccio di una quarantina di metri molto spettacolare soprattutto in questa stagione, quando il grigio delle rocce danza col bianco trasparente dei colori invernali. Proseguendo su una mulattiera, si apre uno spazio molto ampio dove bisogna attraversare il torrente Piumogna e proseguire tenendolo sulla destra. Sempre con pendenze moderate si resta all’interno del bosco, fino a trovarsi al cospetto della gigantesca parete del Pizzo Campo Tencia. Qui l’anello ufficiale piega a destra per superare il fiumiciattolo ma, volendo, si può proseguire ancora mezz’ora per attraversarlo su un punto situato più avanti e tornare indietro sempre da un’altra comoda mulattiera. A questo punto, tra le case degli alpeggi attivi d’estate, si arriva nel luogo dei larici di ghiaccio che abbiamo descritto sopra dove, per chi ha un’età di 45 anni o giù di lì, sembra di bussare alla casa di Cristal il Cigno, uno dei principali personaggi dei Cavalieri dello Zodiaco che aveva, appunto, il potere di governare il mondo del ghiaccio, arrivando a tumulare i nemici in enormi lastre ghiacciate. A questo punto la ciaspolata è giunta quasi al termine. Le emozioni, invece, continuano. Si passerà dal Boscobello, il cui nome ne descrive perfettamente l’armonia. Qui ci si troverà a picco su Dalpe, finalmente illuminata dal sole che, quassù, d’inverno, è particolarmente raro. Ancora qualche passaggio da prati e stradine innevate e si ritornerà al punto di partenza, ritornando a casa con un solo desiderio: ritornare.
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