L’OMICIDIO
Saronno, l’assassino e la vittima non si conoscevano
Secondo gli inquirenti il killer è un albanese senza fissa dimora. Sarebbe fuggito in Svizzera
L’assassino ha già un nome e un cognome. E’ stato identificato ma si è volatilizzato. Subito dopo l’omicidio potrebbe essere riuscito a scappare in Svizzera: le indagini dei carabinieri hanno varcato il confine ed anche la polizia del Canton Ticino è stata posta in allerta. Anche perché adesso si sa di chi si tratta: gli accertamenti eseguiti dai militari dell’Arma, infatti, hanno rapidamente portato a dare un nome ed un cognome alla persona che si nota, nelle immagini di telecamere di sicurezza presenti nella zona, mentre domenica sera 27 ottobre alle 21 si allontana lungo via Varese, a Saronno, dopo avere sparato per due volte ad un ucraino, trovato morto in un lago di sangue, nel cortile di case a ringhiera al civico 56, di fronte alla grande area dismessa dell’ex Isotta ed a poca distanza dalla stazione di “Saronno centro”.
QUARANTENNE ALBANESE
A compiere il delitto è stato un quarantenne originario dell’Albania, in Italia senza fissa dimora. Proprio la mancanza di legami precisi, o comunque conosciuti, rende difficile trovarlo: potrebbe essere ovunque.
Nessuno avrebbe assistito all’omicidio: una delle ipotesi è che l’albanese l’altra sera si fosse fermato a cena da conoscenti, proprio in via Varese o comunque nei pressi, e che poi con l’ucraino, un 46enne a sua volta senza fissa dimora, ci sia stata una lite per motivi al momento non chiari, lite conclusasi tragicamente perché l’albanese aveva in tasca una pistola ed evidentemente ha deciso di usarla, anche se l’altro straniero era disarmato. Quest’ultimo è stato trovato esanime a terra da chi abita nel cortile, al quale si accede liberamente perchè non c’è un cancello di ingresso.
NON SI CONOSCEVANO
Pare accertato che albanese ed ucraino non si conoscessero, probabilmente domenica sera è stata la prima volta che si sono visti incrociandosi per caso proprio in quel cortile o nelle vicinanze.
Ora dunque è caccia all’uomo: lunedì mattina le pattuglie - seguendo una pista - sono andate a cercarlo a Cairate, in zona Peveranza. Lì c’è un edificio dismesso dove il quarantenne, forse, in passato aveva trovato riparo ma in realtà nello stabile non c’era nessuno. Le indagini proseguono per cercare di capire se in questi giorni sia invece ospite da amici o conoscenti. Sempre che, come detto, non abbia già superato il confine.
L’assassino sarebbe un volto già ben noto alle forze dell’ordine; in passato aveva avuto a che fare con la giustizia per il suo comportamento violento e per questioni di droga.
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