FRAGRANZE
Deserto, ambra e incenso: note d’Oriente nei profumi
La nuova ossessione social: jus intensi, capaci di durare per ore. Invece, la profumeria araba rinuncia all’alcol per gli attar, oli essenziali
Su TikTok, i video dedicati ai profumi arabi sono in costante aumento e, in fin dei conti, non si tratta di un fenomeno troppo sorprendente. Le fragranze provenienti dal Medio Oriente sono pura espressione artistica, tanto nelle composizioni olfattive quanto nell’aspetto: caratterizzati da tappi scultorei e vetri pregiati, si connotano come veri e propri pezzi da collezione, perfetti per il video. La crescita dell’amore per la profumeria mediorientale, però, non è unicamente una questione social: Africa e Medio Oriente, infatti, sono le nuove mete della profumeria di nicchia, luoghi da esplorare e imparare a conoscere, soprattutto per la Gen Z, attratta – pare – in modo particolare dall’innata persistenza delle fragranze arabe, jus opulenti e intensi, capaci di durare per ore. Caratteristiche sempre più richieste da chi ama i profumi e desidera ardentemente poter indossare fragranze che si facciano sentire e, per farlo, è pronto ad allontanarsi dall’Occidente alla ricerca di jus durevoli. E se la persistenza è una delle qualità più richieste alla nuova generazione di profumi arabi, garantirla è prerogativa della tradizione: da sempre, infatti, la profumeria araba rinuncia all’alcol, sostituito nella formulazioni dagli attar, gli oli essenziali ricavati da fiori e materie prime naturali, che si rafforzano sulla pelle nel corso della giornata, fissandosi grazie al calore del corpo. Quella che ha ammaliato l’Occidente e il popolo di TikTok, però, non è che una versione molto più light della profumeria araba: rispetto ai profumi arabi tradizionali, infatti, quelli di ultima generazione sono molto più leggeri, adatti a sedurre nasi abituati a jus seducenti, ma più accessibili e delicati. Non mancano, naturalmente, esempi di come profumeria araba tradizionale e moderna possano convivere, anche con un discreto successo nel mercato: Mona Kattan, ad esempio, è riuscita a fondere in Kayali una visione ibrida, che guarda alla tradizione quanto all’innovazione, restituendo fragranze dalla firma olfattiva inconfondibile, mentre Ghawali bilancia pratiche e ingredienti tradizionali attraverso tocchi moderni. La sfida per il futuro della profumeria, è chiaro, sarà quella di mantenere l’autenticità in un mercato sempre più globalizzato, che prova a disciplinare le fragranze arabe, cancellando la loro caratteristica intensità, che potrebbe persino sopraffare un naso non allenato.
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