IN DIFESA DELLA SPECIE
Divieto di arrampicata. C’è il nido del falco pellegrino
Provvedimento del Parco Val Grande per l’area del “Sasso Bianco”, nei pressi della frazione Colloro di Premosello Chiovenda

L’ente Parco Val Grande ha deciso infatti di proibire l’attività di arrampicata sportiva e l’accesso all’area del “Sasso Bianco”, nei pressi della frazione Colloro di Premosello Chiovenda. Il motivo? Garantire che i giovani falchi possano crescere e svilupparsi in un ambiente sicuro, lontano da potenziali minacce visto che è stato osservato un probabile sito di nidificazione del falco pellegrino sulle pareti rocciose, appunto, della località Sasso Bianco. «Questa scoperta – spiegano dal Parco - implica la necessità di proteggere una delle specie di rapaci più affascinanti e minacciate del nostro territorio». Il falco pellegrino, noto per la sua straordinaria velocità e abilità di caccia, è un indicatore della salute degli ecosistemi in cui vive. La sua presenza è fondamentale per mantenere l’equilibrio naturale, poiché svolge un ruolo cruciale nel controllo delle popolazioni di uccelli e piccoli mammiferi.
Tuttavia, a causa della perdita di habitat, dell’inquinamento e della caccia, il falco pellegrino è diventato una specie vulnerabile, rendendo essenziale la sua tutela. In considerazione della scoperta del sito di nidificazione, è stata dunque valutata da parte dell’Ente Parco Val Grande la necessità di limitare temporaneamente l’attività di arrampicata sportiva nonché l’accesso all’area della falesia (molto frequentata anche dai climber varesini) per non interferire con le delicate fasi della riproduzione.
La fenologia e il ciclo riproduttivo del falco pellegrino richiedono infatti un ambiente tranquillo e privo di disturbi. Il divieto è previsto fino al 31 luglio.
Un falco pellegrino era entrato nel mirino di un bracconiere nel Varesotto.
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