VILLA GIANETTI
Dopo le fiamme, il degrado
Detriti e materiali bruciati non sono stati rimossi e chiunque può entrare
Non è cambiato niente, almeno all’apparenza, dal rogo dello scorso 19 luglio: il retro della storica Villa Gianetti è ancora strapieno di detriti, materiale bruciacchiato e ci sono ancora i resti del gazebo, pericolanti. Peggio ancora, qualcuno ha strappato i nastri bianchi e rossi e dunque ora chiunque può comodamente accedere: ci entrano anche i ragazzini che si recano nel parco pubblico della villa, con il rischio di farsi male.
Il tutto mentre cresce la perplessità di chi solitamente frequenta i giardini di Villa Gianetti, sede comunale di rappresentanza fra via Roma e via Manzoni in pieno centro: «Sembra proprio che da mesi, per tutta l’estate, non sia stato fatto niente. Almeno, dopo l’incendio all’esterno tutto è rimasto immutato, non sono stati neppure portati via i detriti e considerando che a pochi passi c’è l’area gioco dei bambini, e che non ci sono più neppure i nastri ad indicare il pericolo, qualcuno potrebbe entrare e ferirsi! Il tutto tralasciando il brutto spettacolo che ci si trova davanti ogni giorno», questo in sintesi il commento che si raccoglie fra mamme, nonni e nonne presenti nel parchetto ogni giorno.
Ma perché non si è ancora corsi ai ripari? A quanto pare il Comune starebbe attendendo il via libera alla pulizia dell’area, si tratta del cortile sul retro della villa comunale, da parte dell’assicurazione, e non potrebbe fare niente sino al nulla osta, pena il rischio di non essere risarcito.
Il rogo si scatenò, a quanto pare per un corto circuito, nel tardo pomeriggio del 19 luglio scorso: attorno alle 19 tanti cittadini telefonarono allarmati a vigili del fuoco, carabinieri e polizia locale; dal complesso della villa si alzava una altissima colonna di fumo nero. A bruciare era il gazebo posto sul retro, che una volta apparteneva al bar presente nella struttura e da tempo chiuso. Il tempestivo intervento dei pompieri aveva evitato guai ben peggiori: il gazebo era stato ridotto ad un ammasso di ferro annerito, il fumo aveva sporcato muri e finestre ed un paio di tapparelle di legno al primo piano avevano preso fuoco assieme ai relativi cassonetti di legno, rischiando di portare l’incendio anche all’interno dell’edificio, circostanza fortunatamente evitata di un soffio grazie ai vigili del fuoco. I danni alla fine erano stati stimati in circa 100 mila euro.
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