Nordcorea
Fuggita 16 anni fa, torna pentita in Nordcorea: Paese è migliore
In lacrime in video strappa pagine delle sue memorie anti-Pyongyang
Roma, 21 gen. (askanews) - Sette anni in Cina, altri nove in Corea del Sud. Ma anche una conversione al cristianesimo e la pubblicazione di un diario sulle ragioni del suo addio a Pyongyang. Poi, apparentemente improvvisa, una grande nostalgia e il richiamo forte del suo Paese. La Nordcorea è pur sempre la sua patria. E allora, Son Ok-Sun, 50 anni, ha deciso di tornare a casa. Il sito internet Uriminzokkiri, sabato, ha pubblicato un video sul ritorno della figliola prodiga, il suo pianto di pentimento e le pagine strappate delle sue memorie in un apparente atto di abiura.
Alla base del ritorno della donna ci sarebbe la clemente decisione del leader nordcoreano Kim Jong-un di perdonare, al loro rimpatrio, tutti coloro che hanno lasciato il Paese, offrendo loro delle ricompense e un posto di lavoro. "Voglio sacrificarmi per la riunificazione" delle due Coree, afferma Son Ok-Sun nel video, prima di strappare le pagine del libro "Longing for Life", scritto con lo pseudonimo di Esther Joo. "Dietro pressioni dei nemici, il libro è stato scritto per dipingere una brutta immagine della Patria", avverte una voce fuori campo del sito.
Invece, afferma Son nel video, molto è cambiato in meglio in Corea del Nord da quando decise di lasciare il Paese, nel 2000. E per darne testimonianza, la donna mostra le immagini di un suo tour nella capitale, ammirandone gli edifici alti, mostrandosi felice vicino a un acquario e con le lacrime agli occhi davanti un asilo. Viceversa - afferma - la Corea del Sud è impantanata dalla corruzione crescente, da problemi di disoccupazione e da alti tassi di suicidio. Quanto basta per convincerla ad essere una delle 15 persone nordcoreane rientrate in patria dal 2011.
(fonte afp)
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