ELEZIONI 2027
Gallarate, Cassani candida Mazzetti
Il sindaco conferma alla sua lista civica che è lei la prescelta
Fermi tutti, nessuno si faccia idee strane e accarezzi ambizioni personali o anche di partito, per sogni di gloria estemporanei non c’è spazio, in quanto la strada ipotizzata da tempo tra le righe ormai è tracciata in modo chiaro e netto. Almeno in base a quanto comunicato ai componenti della sua omonima lista civica dal sindaco Andrea Cassani, che per inciso è anche segretario provinciale della Lega: il prescelto a prendere il suo posto nella corsa elettorale delle Comunali in programma a Gallarate nel 2027 è una prescelta ed è ovviamente l’attuale assessore Claudia Mazzetti (Pubblica istruzione, Cultura, Musei e Sport). Resta, a questo punto, da capire cosa ne pensano gli alleati e se sarà questo il nome sul quale effettivamente punterà l’intero centrodestra per la continuità amministrativa oppure soltanto il Carroccio (in tal caso dovrebbe esserci un’improbabilissima, a oggi, rottura della coalizione in città) o se non lo sarà affatto in virtù di quelle triangolazioni che al momento di decidere i candidati importanti nello scacchiere della provincia a volte prendono direzioni diverse da quanto progettato a lungo e con certosina abnegazione. Per esempio, nonostante la contrapposizione tra le due correnti interne al circolo cittadino, sin d’ora Forza Italia lavora per arrivare con buone carte in mano al tavolo delle scelte con le quali presentarsi agli elettori.
Sorrisi e nervosismo
Fantapolitica? Prematuro? Bah, qualcuno lo dirà. Intanto, però, a Palazzo e fuori, negli ambienti della maggioranza di centrodestra, è un po’ che i sorrisi d’ordinanza sfoggiati nelle occasioni che contano pubblicamente si mischiano a perplessità e nervosismo. Al punto che, girata la boa di metà mandato, da alcuni esponenti della Lista Cassani è arrivata al primo cittadino la richiesta di spiegazioni sul fatto che a ogni inaugurazione e a ogni evento di peso oltre a lui o al posto suo da un bel po’ ci fosse proprio Mazzetti. Abbastanza per dare un chiarimento ufficiale: si presenta lei perché sarà la prossima candidata sindaco.
Scappato via
E dato che nell’ariosa e frizzante piazza politico-istituzionale di Gallarate nulla rimane riservato oltre un battito di ciglia, ecco che tra una confidenza e l’altra il frangente è scappato via. Segno che tutta questa un’unità d’intenti, magari, non c’è e che «nella casermetta» - come qualcuno dice a denti stretti - c’è chi vorrebbe maggiormente riconosciuti i suoi sforzi. Mentre qualcun altro, pure tra gli alleati, mastica amaro per i tagli dei nastri mancati in questi tre anni di Cassani-bis.
Due mandati
Ma, al di là del fatto che nella primavera 2026 si voterà anche a Busto Arsizio e a Varese e che dopo due mandati consecutivi alla Lega potrebbe non toccare più Gallarate, c’è da considerare che FI non vuole più avere un ruolo da gregario. Basti vedere l’ultima seduta del consiglio comunale: ha rimarcato che tassa di soggiorno e chiusura del Centro diurno disabili non erano nel programma, reclamando il potenziamento della polizia locale (pare sia arrivato un messaggio di complimenti da qualcuno di Fratelli d’Italia) e la promozione dello sport sostenibile invece segnati nel progetto amministrativo. Tra l’altro il segretario cittadino Nicola Mucci non fa passare giorno senza ricordare che «il principale soggetto fondatore del centrodestra, anche a Gallarate, è Forza Italia». Tradotto: bisogna farci i conti.
Segreterie provinciali
Certo, passasse al congresso azzurro di gennaio la linea più collaborativa del vicesindaco Rocco Longobardi (corrente antagonista a Mucci), tutto potrebbe essere più morbido. Comunque, saranno le segreterie provinciali a fare le scelte. Quella della Lega ha già deciso: Mazzetti. Insomma, si profila un anno e mezzo interessante.
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