L’UDIENZA PRELIMINARE
I Forconi finiscono alla sbarra
Proteste di quattro anni fa a Lozza: sette rinvii a processo
L’episodio “incriminato” avvenne la sera del 9 dicembre di quattro anni fa, all’altezza della rotonda di Lozza: lì era stato allestito il gazebo dei cosiddetti “Forconi”, il movimento nato in Sicilia nel 2011 dando espressione al malcontento sociale di agricoltori e allevatori, poi diffuso a macchia d’olio in tutta Italia. Tra cui Varese, appunto. Ebbene, accanto a quella manifestazione, secondo gli inquirenti ne fu organizzata una parallela e abusiva, di cui ora sono chiamate a rispondere sette persone. È stata celebrata ieri, lunedì 11 dicembre, nel Tribunale di Varese, dinanzi al giudice monocratico Valentina Maderna, l’udienza a carico di sette uomini - difesi in aula, tra gli altri, dagli avvocati Manuela Ambrosetti e Monica Andreetti - che, secondo l’accusa sostenuta in aula dal vpo Davide Bartulli, parteciparono a questa iniziativa. In aula, tra i vari testimoni, sono state sentite le madri di due imputati (rifiutando di avvalersi della facoltà di non rispondere) che raccontarono cosa fecero quel giorno i rispettivi figli, ossia che tornarono dal lavoro, cenarono e poi uscirono dicendo che avrebbero raggiunto il gazebo dei Forconi.
Inoltre, ieri mattina in aula è stato sentito anche un sovrintendente della Digos, presente all’epoca al fatto in questione, che raccontò come andarono i fatti.
In sostanza, quella sera, durante il presidio autorizzato, arrivò una prima auto con a bordo due persone, fece due giri della rotonda e si fermò, paralizzando il traffico a quell’ora piuttosto intenso: i due a bordo iniziarono a criticare i manifestanti, chiedendo interventi più incisivi. Poco dopo, ecco un secondo automobilista comportarsi alla stessa maniera. Inoltre, furono identificate dalle forze dell’ordine altre quattro persone giunte in seguito che, secondo gli inquirenti, ebbero atteggiamenti sospetti. Da qui, il fascicolo aperto dalla Procura, che rilevò dietro questi gesti un “disegno articolato” per spingere i Forconi a compiere gesti più eclatanti. Accuse respinte con forza dai difensori. La prossima udienza è fissata per il 16 aprile.
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