L’ANALISI
Il varesino Leoni: «I lombardi non ne possono più»
Il cofondatore del Carroccio: «Ora la Lega è malata di fascismo»
Le cose «non vanno bene da un po’. Salvini si è giocato il 30% di voti. E non è proprio vero, come dicono, che la nostra Lega era ai minimi termini. L’abbiamo portata a tirare eccome. Quando abbiamo eletto Formentini a Milano non eravamo al 3%. Forse qualcuno se l’è dimenticato». A dirlo, in un’intervista a Repubblica, Giuseppe Leoni, cofondatore del Carroccio, ex consigliere comunale a Varese.
E alla domanda cosa sia successo risponde: «Chiedetelo a Salvini. Io so che la Lega era federalista, si batteva per il Nord, per l’autonomia, per le industrie, per i lavoratori. Adesso è malata di nazionalismo e di fascismo. Per me che, come Bossi, vengo da una famiglia antifascista, è doloroso. Ma la Lega tornerà federalista, questo glielo garantisco».
Per Leoni, «i lombardi non ne possono più di questa Lega».
Come se ne esce? «Coi congressi - risponde - ma Salvini non vuole farli. Prende tempo. Forse ha paura di andare a casa. Intanto il malcontento sta montando sempre di più, dopo le Europee vediamo che cosa succede. O forse anche prima». Alla domanda «quando ha parlato l’ultima volta con Salvini?» taglia corto: «Io coi fascisti non parlo».
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