CIBI
Infiammazioni: la dieta contro
In genere mangiamo troppo e male, ma una semplice dieta ipocalorica non basta. Serve intervenire su più fronti come quello proposto dalla «Positive nutrition»: il concetto di base è che la dieta non è privazione, ma la scelta di cibi giusti, mediaticamente definiti «superfood», scelta che può aiutarci a vivere più a lungo e meglio.
Non si parla, infatti, solo di longevità in senso stretto, ma di durata della vita in buona salute, o «healthspan» come la definiscono negli Usa, ovvero la longevità al netto degli anni di malattia.
È questa la chiave, la «svolta», che può invertire il trend che ha portato negli ultimi 45 anni all’aumento dei casi di obesità tra la popolazione adulta (dal 15 al 36 per cento), con pacchetto calorico giornaliero superiore di 300 calorie rispetto agli anni Settanta.
Si mangia troppo e male, si vive di più ma si vive peggio. Massimizzare la durata della vita in salute agendo sull’infiammazione silente è proprio l’obiettivo della «Positive nutrition». «La Positive Nutrition - spiega Giovanni Scapagnini, medico e neuroscienziato, professore associato di biochimica clinica al dipartimento di medicina e scienze della salute all’università del Molise - deriva da un concetto della psicologia e culturale che aiuta a raggiungere una maggiore felicità. Il cibo può essere una fonte di sostanze benefiche per la salute, veri e propri farmaci con azioni ben precise sul funzionamento di ogni cellula».
L’infiammazione è il nemico e bisogna combatterla anche a tavola con una strategia che riesca a controllarla mantenendola entro una zona di valori né troppo alti, né troppo bassi, riducendo anche le calorie ma senza provocare quella spiacevole sensazione di sentirsi stanchi o affamati.
Pesce, alghe, verdure, spezie sono alcuni degli alimenti-farmaci che non dovrebbero mancare mai a tavola perché ricchi di acidi grassi omega-3 e polifenoli, ormai considerati dei superfood perché si è visto che sono molto presenti nell’alimentazione delle popolazioni più longeve. Appartengono al gruppo dei auperfood anche i polifenoli presenti nelle piante. «Si comportano come dei trainer per le nostre cellule perché sono in grado di innescare la trascrizione genica. In pratica - conclude Scapagnini - insegnano alle cellule a mantenere il controllo dello stress ossidativo, dell’infiammazione e del metabolismo», allenandosi a vivere più a lungo.
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