DANDY BOSINO
Julio, la classe in camicia bianca e Heartland
Sedetevi e fate un respiro profondo. Sto per rivelarvi un segreto sullo stile da uomo che vi cambierà l’armadio e l’esistenza. Il capo più importante, più trasversale, più ammirato dalle donne, è la camicia bianca. Lo sapevate già? Però ve lo siete dimenticati. E allora, dopo l’estate che ha visto l’ascesa e il sorpasso sulle “sorellastre” fiorate, a righe, stampe e quadri, l’autunno segnerà la consacrazione definitiva della camicia bianca, il ritorno sul trono. E non deve stupire: il capo base e immortale, che percorre lo chic più chic e il casual più grunge, è stato troppo a lungo sacrificato all’altare di stili che hanno preteso di imporsi da eccezione a regola. La regola adesso è ristabilita: comanda la camicia candida. Piano però, non spingete: ogni contesto ha il suo modello e il suo taglio. La camicia bianca da cerimonia o da Cda della multinazionale non è la stessa da birretta con gli amici. Occhio al collo, dal quale dipende (e a volte pende) la cravatta, attenzione al tessuto. Essendo un capo che finisce più spesso in lavatrice, è immaginabile che ne abbiate almeno un paio. Tiratele fuori, fatele fare riscaldamento davanti alla panchina: devono tornare a giocarsela questa “partita” dello stile. Ancora dubbi? Osservate le pubblicità dei profumi di classe da uomo. I testimonial - in prevalenza attori - indossano quasi sempre la camicia bianca, a volte generosamente sbottonata, altre rigorosa sotto l’abito formale. Fateci caso. Un esempio: Matthew McConaughey che attraversa il salone di una villa d’epoca con un sorriso intrigante e un fisico, il suo, da paura. È in smoking e si lascia cadere su una poltrona mostrandosi - primo piano, camera stretta su volto e mezzo busto - in camicia color purezza. Così vuole trasmettere stile. Signori, bisogna andare molto fieri di una buona camicia bianca. E ora, un’altra sconvolgente rivelazione: in fatto di fascino (white shirt of course), carisma e anche canzoni, rendiamo merito a Iglesias. Enrique? No, il papà, Julio, il mitico Julio, del “non si vive così”. A costo di beccarmi pernacchie, lo incorono testimonial di questa puntata dedicata alla camicia bianca. Altro tassello: storia, letteratura, cinema e musica la “indossano” come sinonimo di assoluta eleganza. Nel scena del balletto di Pulp fiction, tanto per fare un esempio estremo, sia lui che lei sono in camicia bianca. Fabrizio De Andrè, Faber per gli amici, l’ha inserita nella prima strofa di “Quello che non ho...”. Pronti per la sigla finale? Mettiamo “Heartland”, dei The The, con Matt Johnson in white shirt. Si vi mettete in posa, una foto o un selfie: sorridete, siete in camicia bianca.
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