PITTURA
La “Catarsi evolutiva” di Carla Pugliano in mostra a Comabbio
Dal 6 al 21 aprile l’artista varesina espone 25 tele alla Sala Lucio Fontana
Ritorno a casa per Carla Pugliano. Dopo i più che positivi riscontri incassati dalla sua personale nello storico Palazzo Velli, nell’ambito di Rome Art Week dello scorso ottobre, l’artista varesina sarà in mostra dal 6 al 21 aprile alla Sala Lucio Fontana di Comabbio. Il vernissage della sua nuova esposizione? Domani pomeriggio, sabato 6 aprile alle 17.30.
IL REALISMO PITTORICO DI CARLA PUGLIANO
Catarsi evolutiva, questo il titolo della mostra, vuole rappresentare un viaggio attraverso l’anima, un percorso di metamorfosi e liberazione che si manifesta con e attraverso l’arte. Nello specifico, il realismo pittorico di Pugliano.
«Attraverso una melanconica riflessione sul senso dell’esistenza, cerco di raccontare silenzi, ansie, fragilità e solitudine, ma anche la volontà di riscatto, sentimenti che, attraverso la rappresentazione artistica, mi restituiscono un senso di pace profonda. Tematiche universali che trascendono il tempo e restano sospese sul filo dell’eternità», ha spiegato la pittrice varesina a proposito della mostra che la porterà nei luoghi che hanno ospitato un uno dei grandi dell’arte del Novecento, quali Lucio Fontana.
«La mia ricerca intimista si concentra sui corpi, sui volti, quali tramiti di un messaggio che si dissolve talvolta in scenari onirico-mitologici, altri in contesti surreali di carattere astratto. In alcune tele emerge il conflitto tra tradizione e contemporaneità: la pazienza di chi costruisce strati di incarnato velatura su velatura, e l’istinto che porta a liberare spatolate materiche e pennellate indisciplinate, alla ricerca di un punto di rottura».
VENTICINQUE TELE IN MOSTRA A COMABBIO
La mostra, curata da Massimo Cassani e promossa dall’associazione Il borgo di Lucio Fontana, col patrocinio del Comune di Comabbio, propone un «viaggio esperienziale» in venticinque tele: un viaggio pittorico, a testimoniare la spasmodica ricerca di contenuti e combinazioni cromatiche dell’artista di cui hanno scritto tanto e bene critici del calibro di Vittorio Sgarbi e Daniele Radini Tedeschi.
«Credo che il processo creativo rimanga sempre un mistero - chiosa l’artista -. Avviene come una sintesi di ciò che ci spinge a cercare un significato nella vita attraverso l’arte. Nel groviglio emozionale della pittura, entrambi gli emisferi del cervello sono attivati: il sinistro, dedicato alla razionalità e alla visione dettagliata, e il destro, alla creatività, alla visione globale e all’intuizione. Trovare l’equilibrio tra questi due aspetti e continuare a evolversi è la sfida costante di ogni artista».
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