CUCINA
La pasta diventa probiotica
Un piatto di spaghetti che gratifica il palato e arricchisce l’intestino di batteri «buoni» con effetti positivi sul metabolismo. È il risultato della ricerca del Crea di Foggia, con il suo Centro di cerealicoltura e colture industriali, con tre Università e sei imprese della filiera pasta, che ha creato questo alimento capace di migliorare lo stato di benessere del consumatore, grazie all’aggiunta di ingredienti e componenti che conferiscono una valenza salutistica superiore a quelle già disponibili in commercio. Il nuovo prodotto è stato sviluppato a partire da un’innovazione del processo di macinazione, più ricco di vitamine, acidi fenolici e proteine di alta qualità. Grazie ad un’accurata calibrazione del processo di decorticazione e macinazione con molino a pietra, il grano duro ha mantenuto intatto il suo corredo di sostanze nutraceutiche, ulteriormente integrate con beta glucani di orzo. Ma soprattutto, per la prima volta nell’industria della pasta, sono state aggiunte direttamente agli impasti spore di batteri con effetti benefici comuni alle specie probiotiche di batteri lattici, particolarmente resistenti e capaci di rimanere a lungo vitali nel prodotto essiccato e nel prodotto cotto, fino al consumo.
Studi successivi svolti dai ricercatori hanno dimostrato che questa pasta presenta caratteristiche organolettiche di pregio e un indice glicemico più basso rispetto alla pasta commerciale. Test clinici condotti su un gruppo di volontari sani in sovrappeso, hanno evidenziato l’effetto positivo del consumo di questo prodotto su specifici marcatori metabolici e infiammatori del sangue, legati all’insorgenza di malattie cronico-degenerative.
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