AERONAUTICA
Leonardo, Cingolani: «Potenzialità di crescita»
Il Ceo ha fatto il punto sulla situazione
Il nuovo piano industriale 2024-2028 «ha definito la strategia per sbloccare il potenziale di crescita del business di Leonardo, portando il gruppo a raggiungere una forte crescita nella top line, una redditività a doppia cifra entro il 2026 e raddoppiare il Focf (flusso di cassa operativo) entro la fine del piano». Così l’a.d. Roberto Cingolani. Il piano prevede di «rafforzare il core business di Elettronica per la Difesa, Elicotteri e Velivoli, confermando il recupero delle Aerostrutture, e sfruttando le opportunità in Cyber e Spazio». Vede ricavi cumulati a 95 miliardi nell’arco del piano con il 6% di crescita media annua.
«Lo scenario geopolitico mondiale impone un nuovo paradigma della Sicurezza Globale, dove vogliamo giocare un ruolo proattivo nell’evoluzione dell’industria europea della difesa», sottolinea Roberto Cingolani presentando il suo primo piano industriale per Leonardo.
È un piano che vede gli ordini complessivi a 105 miliardi, nell’arco del piano, con una crescita media annua del 4% dal 2024 al 2028.
Ricavi cumulati a 95 miliardi con il 6% di crescita media annua.
Una redditività del 10% nel 2026 e all’11,5% nel 2028. Con un flusso di cassa operativo a 1 miliardo nel 2026, 1,35 miliardi alla fine del piano, il doppio rispetto al 2023. La società indica la «sostenibilità come pilastro fondamentale per lo sviluppo di Leonardo e della supply chain” con “oltre il 70% delle nuove gare assegnate includendo criteri Esg» ed evidenzia una «strategia di allocazione del capitale disciplinata a supporto della crescita». È un piano che punta anche sulla «trasformazione del modello di business: da difesa a sicurezza con un’evoluzione tecnologica che prevede una massiva digitalizzazione, interoperabilità dei domini e intelligenza artificiale». Un piano, sottolinea l’azienda, che punta a «rafforzare il core business e aprire la strada al futuro di Leonardo», che mira a trasformarsi in un player globale di soluzioni nel settore AD&S, basate sulla tecnologia. È un obiettivo «che sarà raggiunto attraverso due direttrici strategiche». La prima è il rafforzamento del core business attraverso «razionalizzazione del portafoglio di attività e di prodotti del core business; miglioramento della competitività attraverso la digitalizzazione e l’innovazione riducendo i costi; focalizzazione della spesa in R&S su tecnologie innovative, tra cui intelligenza artificiale, cloud e supercomputing; definizione di alleanze internazionali e partnership strategiche».
La seconda direttrice è: «Leonardo del futuro: affrontare le opportunità nella sfida della sicurezza»; attraverso la «costruzione di un’azienda che lavora in un ambiente multi-divisione e multi-dominio alimentato dalla digitalizzazione e dall’intelligenza artificiale; miglioramento delle capacità informatiche nei settori della difesa, dello spazio e dell’organizzazione strategica nazionale; creazione della Divisione Spazio per consolidare le attività a livello di gruppo, far evolvere la space alliance e concentrarsi sui segmenti ad elevato valore aggiunto». Tre «i driver», spiega ancora l’azienda: «Innovazione e crescita organica attraverso digitalizzazione e R&S; Efficientamento tramite razionalizzazione del portafoglio prodotti e riduzione costi; Alleanze internazionali e crescita inorganica».
Si punta dunque anche sulla «crescita per linee esterne, non inclusa nell’attuale piano, in virtù dell’ulteriore allargamento della politica delle alleanze e a possibili e mirate operazioni di M&A in aree specifiche e a elevata marginalità». Così Leonardo sottolinea: «La Difesa non riguarda più i singoli confini nazionali ma è diventato uno scenario internazionale e di “Global Security”, e la strategia delle alleanze è una delle possibili risposte. Leonardo giocherà un ruolo proattivo nell’evoluzione dell’industria europea della difesa». Si affianca il piano di sostenibilità: «La sostenibilità rappresenta uno dei fattori abilitanti del piano industriale di Leonardo ed è integrata lungo tutta la catena del valore», il gruppo “mira a raggiungere obiettivi di sostenibilità articolati sui pilastri Prosperity, People, Planet e Governance“, con «100 progetti volti al raggiungimento di obiettivi e priorità strategiche del gruppo».
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