IL CASO
Carraro e il post della minoranza: «Pronti ad azioni legali»
Il sindaco sui riferimenti alla ‘Ndrangheta contenuti in uno scritto di Uniti e Liberi: «Reputazione minata e offesa»
«Ho avuto mandato da tutta la maggioranza che rappresento di promuovere ogni azione legale utile nei confronti di chi, in qualche maniera, ha minato e offeso la reputazione di ogni componente della maggioranza diffamando a mezzo stampa l'onorabilità di ogni singolo individuo che, ogni giorno, ci mette la faccia ed e' pronto ad un confronto pacifico e corretto». Questa la dura presa di posizione espressa dal sindaco di Lonate Pozzolo, Elena Carraro, a nome di tutta la maggioranza di centrodestra, nella serata di oggi, giovedì 14 marzo. lo ha fatto in consiglio comunale nel corso delle comunicazioni.
IL POST
Il riferimento del primo cittadino leghista e' legato alla frase contenuta in un post dell'opposizione di Uniti e Liberi sulla legalità. In cui il gruppo oggi all'opposizione aveva testualmente scritto: «La presenza della ndrangheta è un grosso problema lonatese ma siamo sicuri che, tra chi sostiene questa maggioranza, non ci sia chi l'appoggia o, comunque non la condanna?». Carraro ha definito queste come «affermazioni che danneggiano l'immagine del Comune e della collettività adducendo sospetti e creando ombre su ogni singolo cittadino che questa amministrazione rappresenta».
LA FERMEZZA DEL SINDACO
Insomma il sindaco di Lonate rimarca che «non saranno più accettate offese ed illazioni verso questa amministrazione». Insomma «basta gettare sospetti e gettare in cattiva luce tutto il Comune e la sua collettività. Chiunque ravvisasse - ha concluso Carraro -atteggiamenti scorretti e illegali ha il dovere di denunciare». Bisogna ricordare che lo stesso sindaco il 5 marzo era stata invitata a testimoniare sul caso intimidazioni a Milano ad una giornata di ANCI Lombardia. Carrar si era tra le altre cose focalizzata sugli atti intimidatori ricevuti sia direttamente che indirettamente prima, durante e dopo la campagna elettorale e non riconducibili alla criminalità organizzata.
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