GLI SCENARI
Lupo declassato: verso gli abbattimenti selettivi
L’emendamento sulla protezione della specie è al vaglio della Commissione europea. Si scatena il dibattito

Verso un progressivo abbattimento selettivo dei lupi. L’emendamento che accoglie il declassamento del lupo da “specie particolarmente protetta” a “specie protetta”, così come nella Direttiva Habitat europea, ha scatenato un dibattito complesso che coinvolge ambientalisti, politici e comunità montane. Attualmente, il declassamento del lupo è al vaglio della Commissione europea e necessita del via libera definitivo. Una volta ottenuta l’approvazione, l’Italia potrebbe applicare la nuova classificazione grazie all’emendamento inserito nel ddl Montagna.
LE POSSIBILI CONSEGUENZE
Questo sistema permetterà di attivare potenziali piani di controllo senza bisogno di ulteriori deroghe o interventi legislativi nazionali, con il via libera per possibili interventi di contenimento della popolazione dei lupi che sta proliferando in Piemonte, ma anche il Varesotto, raggiungendo anche il territorio collinare e di pianura con avvistamenti sempre più frequenti.
DIVERSI PUNTI DI VISTA
Il deputato della Lega Francesco Bruzzone, primo firmatario dell’emendamento, ha difeso la proposta come una necessaria «riduzione dei tempi» per affrontare un tema «molto sentito dai territori» rendendo immediatamente applicabile la modifica della Convenzione di Berna e quindi facilitando la strada ai piani di controllo. Di contro, in difesa dei lupi, si è schierata l’Ente nazionale protezione animali (Enpa). L’associazione contesta l’assenza di un coinvolgimento scientifico nella stesura del testo paventando a breve eventuali piani di abbattimento. Secondo Enpa, tra i trecento e i cinquecento lupi vengono già uccisi illegalmente ogni anno. L’associazione ribadisce che «l’unica via seria ed efficace è la prevenzione, la convivenza e la scienza».
© Riproduzione Riservata