IL PROCESSO
Maccagno, voti sospetti: tre testimoni su 5 disertano
Falsa partenza dell’istruttoria. Funzionario municipale e presidente di seggio accusati di violazione della legge elettorale
È iniziata oggi, mercoledì 18 ottobre, l’istruttoria del processo con rito ordinario davanti al giudice Anna Giorgetti per il caso delle firme sospette e delle presunte irregolarità alle elezioni comunali del 2019 a Maccagno con Pino e Veddasca.
Falsa partenza, in realtà, dato che dei cinque testimoni convocati dalla Procura di Varese - cittadini che erano andati a votare senza la tessera elettorale - se sono presentati solo due, e di questi due uno ha detto di non ricordarsi nulla della vicenda e l’altro di essere un omonimo del vero testimone, che a questo punto sarà riconvocato.
Due gli imputati: un funzionario municipale e un presidente di seggio. Al primo viene contestato il reato di falso, al secondo la violazione della legge elettorale. Un consigliere comunale, già condannato a un anno e due mesi di reclusione dal gup, avrebbe firmato undici richieste di duplicato della tessera elettorale, per smarrimento, per conto di altrettanti elettori residenti all’estero. Mentre il funzionario municipale avrebbe autenticato la relativa dichiarazione sostitutiva di notorietà.
Al presidente del seggio numero 4, quello di Pino, viene invece contestato di aver permesso appunto di votare a persone sprovviste di tessera elettorale, limitandosi a farsi dettare i numeri al telefono dall’ufficio competente.
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