INFILTRAZIONI
Mafia Spa anche in provincia di Varese
Calano i prestiti bancari alle imprese, subentra la criminalità a dare soldi. Le realtà del Nordovest più coinvolte
La diminuzione dei prestiti bancari alle imprese rischia di alimentare le infiltrazioni criminali nell’economia. Questa prospettiva emerge dall’analisi appunto degli impieghi vivi delle piccole e medie imprese che nell’ultimo anno sono calati del 4,7% (in termini assoluti -32,2 miliardi di euro). È un fenomeno non nuovo: la riduzione dei prestiti bancari alle aziende negli ultimi 12 anni a livello nazionale ha registrato una caduta del 27%, pari a -247 miliardi di euro di impieghi vivi in essere.
E per l’Ufficio studi della Cgia questo trend rischia di alimentare, indirettamente, un fenomeno molto preoccupante che, ormai, non riguarda solo le regioni del Sud, ma anche quelle del Nord: la presenza sempre più diffusa nell’economia reale delle organizzazioni criminali. In questi momenti così particolari, infatti, sono gli unici soggetti che dispongono della liquidità necessaria per “aiutare” chi si trova in difficoltà economico-finanziaria.
È vero, come sottolineano gli Artigiani di Mestre, che il calo degli impieghi dell’ultimo anno è sicuramente condizionato dalla diminuzione della domanda di credito da parte delle imprese, dall’elevato costo del denaro e dalla diminuzione degli investimenti in macchinari dovuta all’attesa delle agevolazioni previste dalla nuova transizione 5.0. Tuttavia sono chiari i segnali di una presenza stabile e consolidata della criminalità nel mondo delle imprese del Nord.
E tra le province più coinvolte da queste infiltrazioni c’è Varese. Lo si rileva da alcuni studi realizzati dalla Banca d’Italia che a livello territoriale ha accertato la presenza di queste realtà illegali nelle aree economicamente più avanzate non solo del Mezzogiorno ma anche del Centronord. La Mafia Spa, stando sempre allo studio di Banca Italia, è presente, per ciò che riguarda il Nordovest, nelle province di Torino, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Varese, Milano, Lodi, Brescia, Savona e La Spezia.
Meno investite dal fenomeno sarebbero, invece, le province del Triveneto.
© Riproduzione Riservata