SETTEMBRE FREDDO
Siamo sotto choc. Termico
Brusco calo delle temperature «ma vent’anni fa sarebbe stato normale». Le previsioni del Centro geofisico prealpino
Nuvoloni grigi e termometro in picchiata: in pochi giorni c’è stato un rapido cambio di fronte anche alle nostre latitudini. Fa freddo. Dai litigi in ufficio per l’aria condizionata siamo passati a tanta voglia di termosifoni e camini accesi, dalle insalatone estive alla polenta fumante, dalle notti roventi ai piumoni tirati fuori dagli armadi in fretta e furia. Con il corredo di brividi e primi raffreddamenti. Eppure, se con i ricordi tornassimo indietro di qualche anno, ci verrebbe in mente il tipico freschino delle Prealpi dei primi di settembre. Ricordiamo il detto dei nostri vecchi «la pioggia d’agosto rinfresca il bosco...». Oggi non è più così. Ormai tutto è cambiato e siamo abituati più al caldo afoso che non alle stagioni di una volta, diventate un lontano ricordo.
«NON SIAMO PIÙ ABITUATI»
«Si può parlare di choc termico per la velocità con cui si è manifestato il cambiamento - spiega Paolo Valisa del Centro geofisico prealpino di Varese -. Ha fatto molto caldo fino ai primi giorni di settembre e poi abbiamo avuto questo tracollo. Ma guardando alle temperature, dovrebbero essere quelle “normali” per questo periodo dell’anno. Il fatto è che non ci siamo più abituati e tutti i parametri veri fino a vent’anni fa adesso sono saltati».
RISCHIO OTTOBRATA
Certo minime di 10 gradi e massime di 18 non si vedevano da un bel po’, sono sì sotto la media stagionale di qualche punto, ma presto la situazione potrebbe cambiare di nuovo: sempre negli ultimi due decenni, infatti, abbiamo visto che il freddo resiste poco ed è molto più probabile quello che a Roma chiamano “ottobrata”, con temperature autunnali particolarmente miti, piuttosto che il sottozero, un “film” in bianco e nero dal passato. La normalità insomma sta diventando il caldo, che fra luglio e agosto è stato quasi insopportabile per la lunghezza del periodo fisso sopra i 30 gradi, mentre il fresco sembra un’eccezione, di quelle che fanno notizia e conquistano i titoli dei giornali.
LE PREVISIONI
Per ora l’aria gelida dai Balcani è tornata indietro provocando il calo: inoltre in questi giorni il cielo pieno di nuvole impedisce l’irraggiamento solare e quindi si resterà con massime sui 20 gradi, almeno fino a domenica: «La media della seconda decade di settembre è più alta, di 22,5 gradi - continua Valisa -. Al massimo ci aspettiamo qualche goccia di pioggia ma non intense precipitazioni. E poi guadagneremo un paio di gradi. Nulla di particolare: dovrebbe stupirci di più il secondo agosto più caldo di sempre che abbiamo appena archiviato». Insomma, un mondo rovesciato, con abitudini opposte: tutti a stupirci per i primi fiocchi di neve in montagna. «In questo periodo è la normalità sopra i 2.000 metri e ce ne accorgiamo monitorando i ghiacciai in Ossola - ribadisce il meteorologo varesino, che analizza i dati dalla Dacia di Masnago dove ha sede il Centro -. Nulla di strano. Anzi, purtroppo durerà poco perché lo zero termico è tornato oltre i 2.300 metri, il che significa che la spolverata di venerdì scorso si è già dissolta».
Il servizio completo sulla Prealpina di giovedì 19 settembre, in edicola e disponibile anche in edizione digitale.
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