IL PROCESSO
«Non ho pilotato quel concorso»
L’ex sindaca di Osmate sentita in aula nel processo a suo carico per abuso d’ufficio
Lorella Piscia e due funzionari del municipio di Taino.
Una svista, un errore Commesso forse nel momento in cui il materiale è stato fotocopiato. Ma giustamente il Tribunale presieduto da Anna Azzena non se l’è sentita di chiudere il processo senza quelle due pagine agli atti e per questo ha rinviato la discussione alla metà del prossimo mese di febbraio.
Così, nella giornata di ieri, giovedì 7 dicembre, del processo è stato centrale l’esame in aula dell’imputata più nota e significativa, ovvero l’ex sindaco Piscia.
La quale si è difesa a tutto campo, precisando, tra l’altro, che uno dei punti fondamentali del capo d’imputazione sarebbe del tutto infondato. Se infatti secondo la Procura il concorso di Taino con trasferimento immediato della vincitrice a Osmate sarebbe stato truccato per favorire una ragazza che era fidanzata del figlio di Lorella Piscia, lo stesso ex sindaco di Osmate ieri ha spiegato in aula che tra i due ragazzi c’era una semplice relazione di amicizia. Ed è stato poi il difensore di Lorella Piscia, l’avvocato Elisabetta Brusa, a riferire che sì, i due fecero un viaggio insieme in Inghilterra, ma non erano soli: con loro c’erano una decina di altri ragazzi e ragazze.
«Quando si parlò del trasferimento a Osmate di F.V. (la candidata che aveva vinto il concorso di Taino, ndr), ne parlai con il segretario comunale perché avevo il timore che l’opposizione sollevasse la questione della mia conoscenza della ragazza, ma mi fu spiegato che non c’era nulla di cui dovessi preoccuparmi, dato che con il concorso non avevo avuto nulla a che fare».
Quanto appunto al concorso, la posizione difensiva dell’ex sindaco è ormai chiara: nulla ebbe a che fare con l’indizione del concorso a Taino, dato che si tratta di una prerogativa del segretario comunale; F.V. vinse perché era laureata e già per titoli era superiore alle altre candidate, e certo non poteva rinunciare al concorso solo perché conosceva il figlio del sindaco di Osmate; fu assunta con uno stipendio da operaia e nemmeno il trasferimento da Taino a Osmate servì a procurarle un avanzamento di carriera, dato che non rimase nell’altra sede abbastanza a lungo.
La vicenda, in sintesi, sarebbe questa, stando alla ricostruzione della Procura: nel 2012 un concorso a Taino sarebbe stato truccato per far vincere all’amica del figlio dell’allora sindaco Piscia un posto a tempo determinato da impiegata, con vittoria della ragazza, appunto, seguita dal suo trasferimento a Osmate, e poi ci sarebbe stato un secondo concorso in questo secondo paese per un posto a tempo indeterminato, concorso che la giovane vinse di nuovo.
In aula è già emerso che l’indagine partì dopo che il consigliere di opposizione a Osmate Franco Levato portò ai carabinieri una mail in cui si esprimeva appunto il dubbio che il concorso fosse stato pilotato.
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