STOP IMPROVVISO
Nubi nere sulle Bettole: caldaia rotta e niente corse
Annullato il convegno del 6 gennaio. La comunicazione poco dopo l’ufficializzazione dei partenti. L’ira degli addetti e la posizione della Svicc
«Da troppo tempo la situazione dell’ippodromo Le Bettole è divenuta insostenibile ma ora si è raggiunto il punto di non ritorno». Valentina Oglialoro, rappresentante degli allenatori locali, stenta a credere a quanto successo ieri mattina, venerdì 3 gennaio, pochi minuti dopo l’ufficializzazione dei partenti per la giornata in programma lunedì prossimo.
CALDAIA ROTTA
A procedura ultimata, infatti, il convegno è stato annullato dalla Società Varesina Incremento Corse Cavalli: «Intorno alle 9.45, siamo stati avvisati telefonicamente dell’impossibilità di effettuare il convegno a causa della rottura della caldaia, ricevendo comunicazione scritta solamente alle 14 e non venendo precedentemente ricevuti dal consigliere amministrativo. La motivazione addotta ci pare poco credibile, essendo il danno dichiarato assolutamente sanabile per tempo. Gli operatori locali hanno il diritto di poter effettuare le corse: perdere una giornata a dichiarazione partenti già conclusa ci pare oltremodo penalizzante. Molti di noi hanno scelto di correre a Varese piuttosto che schierarsi nelle corse di Pisa del 5, restando così senza alcuna possibilità ulteriore di scendere in pista a breve termine».
DUBBI SULLA VARESINA
Nonostante la richiesta di recupero, una scelta così drastica lascia più di qualche dubbio sull’attuale operato del gestore: «Il comportamento della Varesina va in direzione diametralmente opposta rispetto a quanto necessario per far sì che l’ippodromo di Varese possa funzionare. Siamo consci del fatto che l’ippica non stia attraversando un momento florido ma ciò è inaccettabile: per poter dirigere un’attività di questo tipo è indispensabile amare le corse e i cavalli».
SITUAZIONE TRAGICA
Non pare migliore nemmeno la situazione dei centri di allenamento, come testimonia Marco Gonnelli, allenatore toscano da anni di stanza a Varese: «La situazione è divenuta tragica dopo l’ultimo intervento dell’ATS. Le strutture risultate non a norma, come docce e bagni, mai sistemate ma chiuse definitivamente, coi residenti rimasti senza servizi igienici dopo la precedente rimozione delle caldaie dagli appartamenti, anch’essa lesiva dei diritti umani».
AZIONE LEGALE E TIMORI
Sembra, dunque, inevitabile la richiesta dei danni da parte di allenatori e proprietari, come anticipato anche da Vittorio Oriani, vicepresidente dell’Associazione Nazionale Allenatori Galoppo: «Ci stiamo muovendo per poter intraprendere un’azione legale nei confronti della SVICC, con ulteriore richiesta di risarcimento danni per la mancata effettuazione della giornata assegnata dal Masaf per lunedì. Abbiamo il timore che la sospensione possa riguardare anche le successive date in calendario in quanto le variazioni in termini di sovvenzione andrebbero a incidere in maniera irrisoria sul totale corrisposto». Le somme vengono elargite, infatti, dopo l’assegnazione di un punteggio relativo a diversi fattori, che non tengono, però, conto dell’effettivo stato delle strutture: «Dall’estate scorsa sono ormai innumerevoli le anomalie riscontrate a Le Bettole. Oltre a ricevere costantemente i premi ritardo, ora non abbiano nemmeno più la certezza di poter svolgere la nostra attività. Ci chiediamo come sia possibile continuare a queste condizioni».
IL SILENZIO DEL COMUNE
Amareggiato anche Luca Maniezzi, presidente dell’associazione fantini: «A Caravate siamo tornati ad avere la corrente elettrica dopo un lunghissimo periodo di buio, con disagi costanti allo svolgimento della nostra attività. Ciò rispecchia quanto visto recentemente in ippodromo, con inagibilità e decadimento delle strutture sintomo principale di una situazione di sbando assoluto. Ad accrescere le nostre preoccupazioni sul futuro è il silenzio del Comune, che, in quanto proprietario, avrebbe il dovere di verificare l’operato del gestore». Si rende, dunque, necessaria una presa di posizione forte da parte dell’ente locale, che possa scongiurare la chiusura di un’attività che, dopo oltre 140 anni di storia, rischia di chiudere i battenti.
BORGHI (SVICC): «FAREMO TUTTO IL POSSIBILE. RECUPEREREMO LA DATA»
Giovanni Borghi, consigliere amministrativo della Società Varesina Incremento Corse Cavalli, prova a stemperare gli animi facendo chiarezza su quanto accaduto nella mattinata di ieri: «Dopo un iniziale blocco, nella giornata di giovedì scorso la caldaia ha cominciato a perdere copiosamente acqua e, conseguentemente, a smettere di funzionare. Abbiamo immediatamente contattato diversi idraulici convinti di poter ovviare in modo rapido al problema ma, in periodo festivo, questo non è stato possibile, costringendoci alla spiacevole decisione di ieri mattina». Le tempistiche non hanno, però, convinto appieno gli addetti ai lavori: «Convinti, appunto, che il tutto potesse rientrare, abbiamo proceduto con la regolare dichiarazione dei partenti, dovendo poi propendere per l’annullamento per cause di forza maggiore. Martedì prossimo faremo montare una nuova caldaia per cercare di recuperare, come già richiesto, la prima giornata e tenere fede alle successive date già in calendario». Caldissima anche la situazione nei centri di allenamento: «La chiusura di alcuni locali è solamente momentanea e, anche alle Scuderie Olona, procederemo con i lavori di ristrutturazione di parte di questi locali una volta concluse le feste. Molte delle persone che lamentano l’impossibilità di accedere a bagni e docce non hanno però titolo per risiedere nelle camerette, come già evidenziato in più di un’occasione». Resta da sciogliere anche la questione legata alla serata di San Silvestro, con l’esplosione di materiale pirotecnico che ha causato l’infortunio di alcuni purosangue alloggiati nei box di transito all’interno della struttura: «Ho già chiarito con il direttore generale per l’ippica Remo Chiodi: i locali sono stati affittati per un evento privato, come succede anche in altri ippodromi. Non è avvenuto nulla di grave e gli ambienti sono stati immediatamente puliti e ripristinati». La posizione della Varesina è, dunque, ben lontana da quella degli allenatori locali, sintomo evidente di uno strappo che pare insanabile tra le parti.
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