ARREDAMENTI
Nabuk, una carezza vellutata per tatto e vista
Una pelle bovina dalla superficie morbida, ricavata dal recupero dagli scarti dell’industria alimentare

I consumatori, in un momento di grande instabilità economico culturale gravitano verso stili guidati dal comfort e materiali senza tempo. Ecco che la pelle ed i suoi derivati stanno godendo sia nell’arredamento che nel settore abbigliamento-accessori, un grande successo. Inoltre si tratta di un materiale che si ricava dal recupero dagli scarti dell’industria alimentare (per lo più ovini, bovini e caprini), che altrimenti andrebbero smaltiti in altro modo, facendo quindi di uno scarto una risorsa. L’industria del cuoio lavora in base alle quantità offerte dall’industria alimentare e non viceversa. Tanta più richiesta di carne e latte avrà l’industria alimentare, tanti più scarti verranno recuperati dalle industrie conciarie.
L’Italia è il primo paese europeo per la produzione di pellame, parliamo del 65% della produzione europea e il 23% di quella mondiale. Tra le varie lavorazioni nell’industria dell’arredo oggi è particolarmente apprezzato il nabuk. Ma di cosa si tratta? La pelle nabuk è una pelle bovina a grana fine nota per la sua superficie quasi vellutata. Si presume che la parola nabuk derivi da nuovo + buck (pelle). Un divano in nabuk è elegante, raffinato, pregiato, morbido e con quel leggero effetto vissuto che lo rende davvero unico. Per produrre il nabuk è utilizzata la parte più pregiata della pelle, quella più alta ed esterna. Lo spessore della pelle nabuk può essere fino a circa 1,5 mm. Le pelli vengono tinte in botte alla pura anilina e lavorate a mano, effettuando una smerigliatura sulla superficie della stessa pelle. Questa lavorazione evidenzia l’effetto velluto tipico del nabuk. La differenza sostanziale fra nabuk e pelle scamosciata consiste nel fatto che il nabuk viene ottenuto lavorando la parte esterna della pelle dell’animale, ovvero il fiore, mentre la pelle scamosciata viene ottenuta lavorando l’interno della pelle dell’animale, cioè la crosta (o lato carne). Anche questo è il motivo della differenza di prezzo tra le due pelli.
Molte sono le firme di design che scelgono il nabuk per i prodotti di punta. Vero classico contemporaneo, la sedia Grace di Poliform ha una struttura slanciata in legno massello e una seduta morbida e accogliente, con o senza braccioli. Rivestita in tessuto o pelle, è ancora più ricercata nella versione con schienale in pelle intrecciata nelle finiture Nabuk e Silk. Esalta la pelle nabuk il divano Legacy della Maison Elie Saab, una costruzione contemporanea e rivoluzionaria enfatizzata dal design innovativo del bracciolo.
© Riproduzione Riservata