LA VIOLENZA
Prima i pugni, poi un coltello
Due emergenze in poche ore nella zona della stazione. La polizia locale evita il peggio
La sera di venerdì 18 agosto, due magrebini che facevano a pugni nella zona pedonale di via Venegoni, la mattina di sabato 19 agosto, un italiano che armato di coltello inseguiva in piazza del Popolo un ragazzo albanese per regolare alcuni conti rimasti in sospeso dopo un bisticcio nato in un bar.
Dopo l’aggressione ai danni di una donna che la sera di mercoledì 16 agosto passeggiava in centro con il figlio di un anno, dopo l’accoltellamento di domenica 6 agosto in via XXIX Maggio e gli automobilisti presi a sassate il primo di agosto in corso Garibaldi, la lista comincia a farsi lunga.
Per fortuna, anche questa volta le forze dell’ordine sono arrivate in tempo per evitare il peggio.
I pugni
Il penultimo fatto di cronaca, di cui non abbiamo ancora dato conto sulla carta stampata, risale alla sera di venerdì 18 agosto: erano circa le ore 19.30, quando nell’ultimo tratto di via Venegoni, quello che oggi è interessato dal cantiere per la pedonalizzazione, è scoppiata una lite tra due nordafricani.
I due, entrambi sui trent’anni, hanno cominciato a prendersi a pugni.
I compaesani che erano con loro in via Venegoni li hanno lasciati fare, i pendolari che rientravano in città si sono guardati bene dall’immischiarsi e hanno girato al largo.
Qualcuno ha telefonato alle forze dell’ordine, ma quando le pattuglie sono arrivate in via Venegoni dei due non c’era più traccia.
Regolati a cazzotti i loro conti, i due se n’erano già andati ognuno per la sua strada.
Il coltello
La mattina di ieri altra emergenza: verso le 10 chi era in piazza del Popolo ha notato un ragazzo albanese di 27 anni che scappava inseguito da un uomo in bicicletta.
L’inseguitore, un italiano di cinquant’anni, stringeva in pugno un coltello con una lama lunga 19 centimetri.
In questo caso gli agenti della polizia locale sono arrivati in tempo per evitare i peggio.
In base a quanto ricostruito, i due avevano cominciato a litigare in un bar della zona.
A un certo punto l’italiano, pregiudicato e residente in un comune del legnanese, aveva deciso di farla pagare all’albanese, in Italia con regolare permesso di soggiorno.
Quest’ultimo aveva capito che era meglio levarsi di torno ed era uscito, ma l’altro afferrato un coltello gli era andato dietro in bicicletta.
Difficile dire quali fossero le intenzioni dell’italiano: magari voleva solamente spaventarlo, magari voleva spiegargli con metodi un po’ spicci che non avrebbe più dovuto permettersi di andargli contro.
Magari invece dalle parole sarebbe potuto passare ai fatti, e allora le cose sarebbero potute finire male. Quali che fossero le sue intenzioni, l’uomo è stato denunciato per porto abusivo di arma.
I precedenti
Il mese scorso nella stessa piazza un italiano evaso dai domiciliari e poi subito riacciuffato dai carabinieri aveva tentato di rapinare il direttore del supermercato In’s.
I commercianti della zona non avevano però parlato di una vera e propria emergenza sicurezza. Episodi simili alla fine si registrano da tempo anche in corso Italia, in piazza Mocchetti o ai giardini delle Cantoni.
Scene che ormai tanti sembrano rassegnati a considerare di quotidiana normalità.
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