CONVALIDATO L’ARRESTO
Pugni a un infermiere: arrestato 60enne
L’aggressione all’ospedale di Circolo di Varese. Le versioni del paziente e del personale sanitario differiscono

Dà in escandescenze al Pronto soccorso di Varese e colpisce un infermiere con due pugni al petto: un uomo di 60 anni, residente a Bisuschio, invalido e disoccupato, è stato arrestato dalla Polizia di Stato nelle prime ore di mercoledì 19 marzo, e, poco dopo, è stato messo ai domiciliari su disposizione del pubblico ministero di turno.
DUE VERSIONI
L’aggressione è avvenuta all’ospedale di Circolo di Varese, dove l’uomo era stato trasportato in ambulanza intorno a mezzanotte dopo un malore accusato in casa. Le versioni sull’accaduto, tuttavia, differiscono. Secondo il racconto dell’arrestato, una volta arrivato in ospedale, non gli sarebbero state fornite né le medicine che assume abitualmente per i suoi problemi fisici né un bicchiere d’acqua, nonostante un’attesa prolungata. Per questo motivo, sarebbe stato lui stesso a chiamare la polizia. Diversa la ricostruzione fornita dal personale sanitario: il sessantenne sarebbe stato visitato rapidamente e gli sarebbe stata diagnosticata una broncopolmonite. A quel punto, però, avrebbe rifiutato sia la terapia antibiotica sia il ricovero, dando in escandescenze. Dopo una serie di insulti, avrebbe colpito un infermiere di 44 anni con due pugni allo sterno, procurandogli lesioni giudicate guaribili in tre giorni. L’uomo, dal canto suo, sostiene di aver dato solo due manate, e nega con fermezza di aver danneggiato la porta scorrevole della sala visite.
CONVALIDATO L’ARRESTO
L’arresto è avvenuto sulla base dell’articolo 583-quater del Codice Penale, recentemente modificato dal governo Meloni, che prevede l’arresto anche in caso di lesioni non gravi ai danni di personale sanitario. Questa mattina si è svolta l’udienza di convalida davanti al giudice monocratico Stefania Brusa. Il pubblico ministero Nicola Ronzoni ha chiesto la convalida dell’arresto senza misure cautelari, mentre l’avvocato difensore Michele Lodi ha contestato la possibilità stessa di configurare il reato di lesioni, sottolineando la limitata prestanza fisica del suo assistito, che si muove con una stampella. Il giudice ha deciso per la convalida dell’arresto e ha disposto un rinvio per la celebrazione del processo.
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