ANIMALI
Quando l’arte utilizza gli animali. Molestandoli
Guggenheim sotto accusa per una nuova mostra di 70 artisti concettuali contemporanei venuti dalla Cina: parte dell’installazione che si inaugurerà il prossimo 6 ottobre con 150 pezzi d’arte sperimentale è un video in cui quattro coppie di pitbull si affrontano per sette minuti con la bava alla bocca, pronti a sbranarsi. Crudeltà contro gli animali? Nel clip gli otto animali cercano di partire all’attacco, ma non sono in grado neppure di sfiorarsi perché corrono, legati, ciascuno su altrettanti tapis roulant.
Cani veri furono usati quando l’installazione della coppia di artisti Sun Yuan e Peng Yu fu prodotta nel 2003. E anche se al Guggenheim approderà solo un filmato, gli amici degli animali si sono mobilitati con una petizione che chiede al museo sulla Quinta Strada di rimuovere il clip dal percorso espositivo. Molti pezzi della mostra «Art and China After 1989» sono a effetto choc. In uno di questi, intitolato «Teatro del Mondo», centinaia di locuste, millepiedi, gechi, grilli e scarafaggi e altri insetti e rettili vivi si muovono sotto una lampada, destinati a perire (o sopravvivere) nei tre mesi in cui sarà aperta l’esposizione. Finora però solo i pitbull di «Dogs That Cannot Touch Each Other» hanno creato scalpore. «I curatori sperano che il pubblico capirà perché gli artisti lo hanno prodotto e cosa vogliono dire sulle condizioni sociali della globalizzazione», si è difeso il museo in una dichiarazione postata sul suo sito web.
Sun e Peng nella vita sono marito e moglie: nella loro carriera artistica non è la prima volta che fanno discutere. Nel 2000 il loro sangue fu iniettato nel cadavere di due gemelli siamesi per la performance a Shanghai intitolata «Body Link». La Peng si è scandalizzata a sua volta per la reazione di questi giorni alla loro opera: «Non capisco il perché di tanta indignazione. I cani non sono stati mai maltrattati. E sono cani naturalmente aggressivi».
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