Rasoulof, attraversando il confine mi sono detto, tornerò
(ANSA-AFP) - CANNES, 24 MAG - "Quando stavo attraversando il
confine, mi sono girato, ho dato un'ultima occhiata alla mia
terra natale e ho pensato 'ci tornerò'. Penso che tutti gli
iraniani che sono dovuti partire a causa del regime totalitario
tengano una valigia pronta a casa, nella speranza che le cose
migliorino": così - riferisce la France Presse - Mohammad
Rasoulof oggi al Festival di Cannes dove ha presentato in
concorso The Seed of the Sacred Fig.
Per il regista dissidente, riuscito a fuggire
clandestinamente dal regime di Teheran, standing ovation al Gran
Théâtre Lumiere dove è in corso la proiezione ufficiale del
film.Sul tappeto rosso e poi nella sala, Rasoulof ha mostrato le
foto di due dei suoi attori principali, Missagh Zareh e Soheila
Golestani, mentre è salito sulla la Montée des marches al fianco
dell'attrice iraniana Golshifteh Farahani, che vive in esilio in
Francia da circa quindici anni.
Era anche accompagnato da sua figlia Baran, quasi un
passaggio di testimone simbolico dato che quest'ultima aveva
ricevuto l'Orso d'Oro a Berlino per conto di suo padre quattro
anni fa.
Mohammad Rasoulof non era presente a Cannes dal 2017, quando
aveva ricevuto un premio a Un Certain Regard per Un homme
integre. L'anno scorso poi gli era stato impedito di partecipare
al festival come membro di giuria della stessa sezione
parallela. (ANSA-AFP).
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