SANITA’
«Empatia col paziente»: ecco la priorità della Scuola di Medicina
Francesca Rovera, appena eletta presidente: «Il lavoro di squadra e il saper comunicare sono fondamentali»
Dice che la carta vincente è il lavoro di squadra e che i medici devono saper comunicare, essere empatici con il paziente. Medici che ascoltino le esigenze, la popolazione e il territorio perché questa è la loro giusta missione.
Non slogan e non solo buoni propositi: chi conosce Francesca Rovera, celebre chirurga e leader nella battaglia al tumore al seno, sa che del prendersi davvero cura del paziente ha fatto la sua bandiera, portandola a essere conosciuta ben oltre il mondo medico (giusto un anno fa, il 3 dicembre, è stata insignita della Martinella del Broletto, la più alta onorificenza cittadina). Oggi Francesca Rovera è anche presidente eletta della Scuola di Medicina per il triennio 2024-2027, a partire al 10 dicembre (il passaggio di consegne è con Alberto Passi). La professoressa ordinaria di Chirurgia generale dal 2019 e responsabile della Breast Unit dell’Asst Sette Laghi, è stata scelta con un quasi plebiscito tra i suoi colleghi: hanno votato i dirigenti universitari che hanno un insegnamento in ambito sanitario.
«USCIRE DALLE MURA»
La Scuola di Medicina dell’Insubria si occupa dunque dei vari corsi di laurea e delle scuole di specialità. Con un obiettivo specifico: «Immettere sul territorio e nell’ambito lavorativo dei professionisti che non solo siano al passo con i tempi e i risultati dal punto di vista tecnico e scientifico ma professionisti che sappiano comunicare con il paziente e abbiano una capacità empatica, per accompagnarlo nel corso della malattia». La professoressa Rovera sottolinea che è importante che il professionista sappia relazionarsi con la persona che ha di fronte «e la Scuola di Medicina si impegnerà affinché i medici sappiano anche uscire dalle mura universitarie e ospedaliere, andare tra la gente, ascoltare i bisogni e rispondere alle esigenze del territorio».
CONTINUITA’
Nel documento programmatico che ha presentato, la professoressa Rovera (il cui maestro è il professor Renzo Dionigi) tocca vari punti importanti per i medici e sottolinea di voler «continuare il prezioso lavoro svolto negli anni da parte dei colleghi che mi hanno preceduto», ma parlando con Prealpina la professoressa ringrazia la rettrice Maria Pierro e sottolinea gli aspetti - fondamentali - che interessano il cittadino paziente. Ricorda che è fondamentale stringere partnership con le istituzioni locali, le aziende e le associazioni del territorio, con il terzo settore. «Il legame con il territorio e il contatto diretto con le persone sono fondamentali così come l’aspetto della comunicazione, visto che l’articolo 20 del nostro codice deontologico dice che il tempo della comunicazione è tempo di cura».
INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Dunque l’Università dell’Insubria continuerà «a formare figure professionali altamente qualificate in grado di rispondere a sfide sanitarie sempre più complesse, sia dal punto di vista umano sia tecnologico». La professoressa Rovera sottolinea che mai il rapporto medico-paziente sarà sostituti dall’intelligenza artificiale eppure l’intelligenza artificiale «sta diventando preponderante nell’ambito medico - dice -: se utilizzata bene può dare un supporto importate ai processi diagnostici e può migliorare le performance diagnostiche nel campo delle malattie».
L’ABOLIZIONE DEL TEST
L’abolizione del test di ammissione a Medicina apre «una sfida importante da affrontare nell’organizzazione didattica: se da un lato l’abolizione dei test rappresenterà un passo storico per garantire a tutti gli studenti l’opportunità di diventare professionisti in ambito medico, dall’altro metterà a dura prova il sistema strutturale».
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