VERSO IL VOTO
Roberto Salis a Saronno: «Ilaria vittima di una palese ingiustizia»
Il padre della 39enne detenuta da 15 mesi in Ungheria arriva nel Varesotto. Alle Europee la figlia è capolista nel Nord Ovest con Avs
Candidato per interposta persona. Non si era mai visto prima d’oggi. Ma papà Roberto Salis per sua figlia Ilaria, la trentanovenne attivista antifascista in carcere da più di 15 mesi a Budapest, ha dovuto fare di necessità virtù e ha accettato. Obiettivo: fare in modo che Ilaria vinca un seggio all’Europarlamento e, in questo modo, ottenga l’immunità e possa ritornare in Italia.
IL COMIZIO A SARONNO
Questa mattina Roberto Salis ha fatto capolino in centro a Saronno per il primo comizio in terra varesina. Assieme lui anche Arianna Bettini e Ilaria Scuderi, due giovani candidate di Alleanza Verdi e Sinistra, lo schieramento che ha voluto fortissimamente Ilaria Salis come sua capolista nella circoscrizione Nord-Ovest.
«La concessione dei domiciliari in Ungheria? Non ce l’aspettavamo anche perché altre sette istanze dello stesso tipo erano state in precedenza rigettate. L’unica cosa che è cambiata, tra le prime sette istanze per ottenere i domiciliari e l’ottava, è che il 30 aprile Ilaria è stata candidata e questa sua candidatura deve aver fatto cambiare idea ai giudici ungheresi. Un fatto che la dice lunga sulla bontà della mobilitazione a favore di mia figlia di fronte alla palese ingiustizia di cui è vittima», ha dichiarato durante il suo intervento in piazza Volontari del Sangue.
«SONO MOLTO PREOCCUPATO PER LE MINACCE»
La settimana prossima Roberto Salis sarà di nuovo a Budapest. «Ieri ho effettuato il bonifico di 40mila euro chiesto come cauzione per ottenere i domiciliari. Ora ci vorranno tre giorni lavorativi prima che il bonifico vada a buon fine e Ilaria possa finalmente lasciare il carcere. Faccio un appello alla discrezione da parte dei media a non presentarsi all’esterno del carcere quando Ilaria uscirà. Ci sono forti timori per la sua sicurezza e quindi, chiedo che possa recarsi nel suo domicilio, dove trascorrerà i domiciliari, in modo riservato. Sono molto preoccupato perché mia figlia è stata più volte minacciata a Budapest e anche uno dei suoi avvocati italiani ha subito un’aggressione da otto neonazisti fuori dal carcere dove è detenuta senza che la polizia intervenisse in sua difesa».
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