L’ADUNATA
Sfera Ebbasta: successo. E polemica
Il rapper richiama un migliaio di fan in Galleria Manzoni. E gli incivili rovinano la festa
Dopo Sfera Ebbasta, in Galleria Manzoni rotola la polemica e, a chi ci lavora, gira qualcos’altro.
Il pieno d’entusiasmo che sin dalla mattinata di sabato 20 gennaio, animava via Magatti e via Foscolo oltre che la Galleria Manzoni, ha lasciato il segno. Anzi i segni.
Se l’iniziativa commerciale di portare a Varese uno dei rapper più amati dai giovani per presentare il suo nuovo lavoro (Rockstar), quel che è rimasto del passaggio degli oltre mille fan è disarmante per chi ha a cuore il decoro del salotto commerciale: fioriere riempite di rifiuti, incluso un pollo arrosto, rubato probabilmente da un vicino supermercato, piluccato a metà e abbandonato in un florilegio di lattine e ancora orme di scarpe e scarponi sui muri appena riverniciati di bianco e dovute alla “stanchezza” di chi è abituato allo stravacco.
C’è però anche da registrare la rabbia e la delusione di chi, in fila da qualche ore, s’è visto sparire portafoglio o cd nuovo di zecca con la firma autografa di Gionata Boschetti da Sesto San Giovanni, alias Sfera Ebbasta. Per non dire dei negozianti che han passato un paio d'ore a ripulire le vetrine da manate e ditate, visto che la calca era tale da sconsigliare potenziali clienti dall'addentrarsi nel caos nel secondo sabato sei saldi.
E il rapper? Vergati i 620 autografi con dedica ai rispettivi prenotati, con mezz’ora d’anticipo sulla tabella di marcia (prevista per le ore 16) ha levato le tende dal negozio Varese Dischi: alle 15.30 la star venticinquenne era già lontana da Galleria Manzoni, spinta anche da eventi inattesi. Primo fra tutti l’arrivo di polizia locale e Volanti, servito per arginare le intemperanze di chi, nel mezzo della folla assiepata fra le transenne e in attesa di conferire col proprio idolo, s’è lasciato andare a comportamenti poco o per nulla urbani. Morale: via Magatti è stata chiusa al traffico per poco più di mezz’ora, il tempo di consentire il deflusso della folla senza problemi.
Stizziti, alla fine, sono i negozianti vicini di bottega di Varese Dischi. C’era chi minacciava denunce, chi protestava per la scelta del sabato come data per questi incontri e chi rimarcava che tenere in ordine Galleria Manzoni diventa una fatica (e un costo) inutile se poi, alla prima occasione, una manifestazione pubblica la riduce a un immondezzaio.
Gli addetti del negozio musicale si sono comunque prodigati per ripristinare i corridoi della galleria mentre lo stesso titolare, rammaricato, spiegava l’accaduto.
«Avevamo 620 prenotazioni - dice Nicolò - e Sfera Ebbasta s’è adoperato per firmare tutte le copie del suo cd. Purtroppo si sono aggiunte almeno altrettante persone e seppure io non abbia visto, perché mi trovavo all’interno del negozio, so che sono capitati fatti spiacevoli. Mi scuso per le eventuali ricadute patite da chi lavora in Galleria Manzoni ma posso garantire d’aver fatto tutto quello che era in mio potere. Siamo stati noi ad allertare Comune e forze dell’ordine quando abbiamo capito che la situazione avrebbe rischiato di diventare ingovernabile. I muri appena verniciati? Se c’è da riparare danni, siamo pronti a fare la nostra parte ma ripeto, un’ondata di pubblico di queste dimensioni non ce l’aspettavamo».
A creare disordine, al di là della maleducazione di chi scambia la pubblica via per una discarica, è stato un gruppetto di delinquenti che, nella confusione della calca, è riuscito a sottrarre a chi era in fila o era appena uscito dal negozio, il portafoglio o addirittura il cd firmato da Sfera Ebbasta. Coi tempi che corrono più che un cimelio, un vero e proprio attestato d’esistenza, in non pochi casi conquistato con grande sprezzo dell’orario scolastico e dell’altrui lavoro, distinguendosi nel soverchiante numero di stravaccati, ben saldi al motto dell’io c’ero.
Articolo sulla Prealpina di domenica 21 gennaio.
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