LA TREGUA
«Sì a chi dice no»
Nessun processo ai dissidenti del Pd che promuove la giunta
«I ponti vanno costruiti, tra posizioni differenti, non abbattuti». Così l’assessore Roberto Molinari, all’indomani della lunga notte del Pd varesino. Quattro ore di dibattito e confronto, a tratti non facile, ma con l’obiettivo comune di dare un segnale di unità e superare polemiche e staccati che hanno contraddistinto i mesi precedenti. Alla fine è finita come tutti si aspettavano, sul fronte del sostegno alla giunta Galimberti. E cioè, appoggio incondizionato al sindaco e ai suoi. Tutte risolte, le tensioni?
«Le assemblee sono fatte non per risolvere i problemi, sarebbe troppo semplice, ma per tracciare percorsi di avvicinamento alle soluzioni», sottolinea serafico Molinari.
Chi si aspettava un processo ai tre consiglieri comunali dem “non in linea” con il gruppo consiliare e con le scelte del partito, è stato deluso.
Si è discusso e votato un documento, proposto da Sandro Azzali, presidente di Aspem, e limato in alcune parti. Un documento che accontenta anche i cosiddetti dissidenti, perché dice in sostanza che bisogna dare un segnale di unità ma si può esprimere anche il dissenso, se proprio non si accettano alcune decisioni. Un equilibrismo politico che però ricompatta l’assemblea cittadina. Commenta Francesca Ciappina, presidente dell’assemblea: «è stato un confronto positivo e costruttivo, senza toni esasperati - dice Ciappina - procediamo con l’obiettivo di costruire non di distruggere, lungo la strada che era stata impostata in modo coretto e con l’obiettivo di condividere i progetti per il bene della città».
Servizi sulla Prealpina di mercoledì 5 luglio.
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