EX MAINO
«Sono ancora vivo»
Caianiello all’indomani della sentenza che ha confermato la condanna a tre anni: «Mi è venuto contro un tir. Ora attendo le motivazioni della Cassazione»
La prima reazione, oltre che umana e naturale, è prevedibile. Cinque parole pronunciate con tono tranquillo: «Non ho niente da commentare». Ma è sufficiente giusto il paio di secondi di un respiro profondo, così da mettere velocemente in fila i pensieri, per decidere di dire comunque qualcosa di significativo e far capire che lui, Nino Caianiello, non nasconde la faccia nemmeno dopo aver subito la condanna definitiva a tre anni di reclusione e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici in conclusione del lunghissimo processo legato all’ex Maino. L’accusa di concussione - aver ricevuto una mazzetta da 250mila euro - condivisa con l’architetto Michele Miano ora si è trasformata in pena. Pesantissima. Infatti, il plenipotenziario provinciale di Forza Italia e presidente onorario di Agorà rimarca il proprio stato d’animo: «Mi è venuto un Tir addosso. Però, sono ancora vivo. Questo sì. C’è di buono che sono ancora vivo. E so di essere innocente, quindi non mi fermo».
Servizio completo sulla Prealpina di sabato 18 novembre
© Riproduzione Riservata