CANTON TICINO
Spartaco Vela: le impressioni dal vero del figlio d’arte
Al museo di Ligornetto l’intera produzione pittorica e grafica. La mostra vuole far riscoprire il suo talento al di là del padre Vincenzo
Troppo a lungo additato come “figlio d’arte”, Spartaco Vela (1854-1895), unico figlio del celebre scultore ticinese Vincenzo e di Sabina Dragoni, fu in realtà un pittore di solida formazione e ben inserito nel contesto artistico e culturale del suo tempo, come testimonia la mostra – a cura di Antonia Nessi – in corso al Museo Vincenzo Vela di Ligornetto, che presenta per la prima volta l’intera produzione pittorica e grafica di Spartaco, insieme a carte, documenti originali e fotografie che rivelano sfaccettature inedite, e a volte sorprendenti, della personalità dell’artista. Fu lui – che morì giovanissimo a causa della tubercolosi – a donare alla Confederazione Svizzera nel 1892 la villa paterna con le sue collezioni, a condizione che fosse aperta al pubblico come museo o scuola.
Spartaco crebbe nell’atelier paterno e al padre fu particolarmente legato, come emerge dalle lettere che si scambiavano. Si formò in seguito a Milano tra le aule di Brera con Giuseppe Bertini e Mosè Bianchi, dove fu amico di alcuni compagni di studi, tra cui Cesare Tallone e Angelo Morbelli. Dopo avere frequentato l’atelier di Eleuterio Pagliano (autore dell’enorme tela con Lo sbarco di Garibaldi e dei suoi Cacciatori delle Alpi a Sesto Calende ai Musei Civici di Varese) Spartaco aprì uno studio a Milano, dove si stabilì pur mantenendo stretti legami con il Ticino.
Per la scelta dei soggetti Spartaco si allinea ai grandi filoni propri della scuola lombarda del secondo Ottocento: la pittura di storia, il ritratto e il paesaggio, che nel tempo si avvicina agli umori del naturalismo lombardo, in un rapporto sempre più stretto con la natura e la sua trasposizione pittorica, da cui traspare un sentimento di empatia e la forte volontà di preservarla, cui fa eco il suo impegno sociale per opporsi alla costruzione della cremagliera del Monte Generoso.
© Riproduzione Riservata