IL PERSONAGGIO
Strega varesina a New York
Claudia Donadoni scelta per rappresentare il teatro italiano: «Felicissima»
Scelta per rappresentare a New York il teatro italiano di ricerca. Claudia Donadoni, che a maggio 2018 sarà protagonista di più repliche nella Grande Mela, non nasconde la sua soddisfazione.
«Una sorpresa bellissima - spiega l’attrice e autrice varesina, conosciuta e apprezzata anche per il suo apporto al Premio Chiara - soprattutto perché il riconoscimento va a un testo impegnativo, dal tema forte. Lo capisco ogni volta che lo porto in scena e in particolare in quell’attimo di silenzio del pubblico, ancora scosso e assorto, che precede l’applauso al termine della rappresentazione».
Destinato a fare tappa negli Stati Uniti è “Stria”, storia di Rusina, una giovane contadina che, colpevole di avere carpito “i segreti della natura”, finisce nel mirino dell’Inquisizione. Una donna simbolo per ricordare la lunga caccia alle streghe che anche tra Varese e la Svizzera pose fine in mondo orrendo a vite innocenti.
«A fare preferire “Stria” ad altre opere ha certamente contribuito il tema coraggioso e in fondo purtroppo ancora attuale. Sembra però che i selezionatori americani siano stati in particolare colpiti dall’uso, presente in diversi momenti, del gramelot. Proprio da quella lingua così cara a Dario Fo che nell’occasione ho fatto mia grazie all’aiuto di Luisa Oprandi. Lei è stata una delle prime a credere a questo progetto, autentica svolta nella mia carriera artistica, incoraggiata, tra gli altri, da un grande del teatro come Marco Baliani, qui supervisore. Una comunità di intenti nata da un libro ricevuto da Fabio Minazzi, docente dell’Università dell’Insubria di Varese».
Proprio a Varese, due anni fa, al Salone Estense la prima di “Stria”, rappresentata anche fuori dai teatri. Come nel bosco alla Corte dei Brutt di Gavirate. Location che pare abbia favorevolmente impressionato gli americani - che ne hanno visto un estratto in video - intenzionati anche a una “esterna newyorchese” del testo diretto da Sergio Stafini e arricchito dalle musiche di Giovanni Bataloni.
“Stria” a Central Park? «Ipotesi suggestiva ma dovunque vada in scena la soddisfazione è grande e il fatto che sia stato scelto anche un lavoro di Aldo Nove la rafforza».
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